Boom dei malati da giocoGià 150 persone in cura al Sert
L’azienda sanitaria da 4 anni ha attivato un apposito servizio In crescita il numero di donne rovinate dal «Gratta e vinci» Pierguido Nardi (Sert): «Ma da noi arrivano quando è troppo tardi»

Tavoli verdi e slot. Ma soprattutto «gratta e vinci», videopoker e sale Bingo. Sono queste le irresistibili calamite che trasformano un amante del gioco in giocatore patologico. Facendolo precipitare in un tunnel senza uscita in cui saltano amicizie, si disgregano famiglie e, sempre più spesso, si finisce sul lastrico. In un vortice in cui dalle banche si passa alle finanziarie per finire preda degli usurai.
I numeri.
Sono 150 le persone che, negli ultimi quattro anni, si sono rivolte al servizio Informagioco dell’Asl 12 e sono seguiti dal personale del Sert. Ma sono la punta dell’iceberg. La maggior parte non arriva a varcare la soglia per chiedere aiuto. Prima che sia troppo tardi. E la spesa pro-capite nel gioco (fonte Acigos) è in vertiginosa ascesa: dai 273,71 euro del 2002 ai 651,09 di quest’anno.
Malattia, non vizio.
«Chi soffre di questa vera e propria dipendenza non è un depravato, nè un vizioso - sottolinea Pierguido Nardi, dirigente del Sert di Mestre, il servizio dell’Asl 12 responsabile dell’Informagioco - Spesso però il giocatore patologico, dato che si vergogna, arriva da noi troppo tardi». Quasi sempre trascinato dai familiari quando ha già toccato il punto di non ritorno: una continua rincorsa alla ricerca di bloccare l’emorragia di soldi da restituire. A banche, finanziarie, parenti. Spesso agli usurai. Dopo che ha già prosciugato i risparmi, chiesto prestiti che mai onorerà agli amici e si vede costretto a vendere la casa. «Perchè, ci trasferiamo su una più grande?» chiede il figlio. «No, perchè ci sono stati dei problemi» è la risposta che precede, spesso, il tracollo famigliare.
Il giocatore patologico.
«I meccanismi psicologici di cui è vittima il giocatore patologico (quello che gioca oltre le possibilità e non sa quando fermarsi, ndr) sono molto simili a quelli che intervengono con il dipendente da sostanza (drogato o alcolista) - spiega Nardi - La sua vita viene completamente coinvolta dal problema, spesso si compioni azioni illecite o riprovevoli per mantenere quello stato». Diversamente da altri Paesi e dalle pronunce dell’Oms (Organizzazione mondiale per la sanità), però, in Italia la dipendenza patologica dal gioco non è considerata «malattia», non rientra nei Lea, i livelli essenziali di assistenza.
L’Informagioco.
L’Informagioco attivato dall’Asl 12 presso il Sert quattro anni fa è uno dei pochi punti di appoggio (gratuiti) per chi soffre di questo problema. Ma non è ancora istituzionalizzato e potrebbe sparire da un momento all’altro. Fino a qualche tempo fa l’attenzione era puntata soprattutto su casinò, ippodromi, sale scommesse. Oggi l’insidia maggiore arriva dall’edicola sotto casa, al bar.
Insidia «gratta e vinci».
La «nuova» trappola si chiama «Gratta e vinci». «Il meccanismo della ricompensa veloce, della gratificazione immediata è devastante - spiega un operatore del servizio - Favorisce la rincorsa della perdita. E si svolge sotto gli occhi dell’esercente che non fa nulla perchè non è preparato e motivato a farlo». Le vittime del «Gratta e vinci» sono soprattutto donne e rappresentano già il 10 per cento dei pazienti dell’Informagioco. «La diffusione e accessibilità, la ripetitività e compulività - continua il dirigente del Sert - fanno sì che la persona non si renda conto di nulla. la perdita è continua e ripetuta. E quelli che si presentano da noi rappresentano una percentuale minima rispetto all’arcipelago sommerso».
Sos giovani.
Sempre maggiori preoccupazioni destano inoltre i giovani. «Quelli che, spesso addirittura da bambini, accompagnano il padre al videopoker, al bar - racconta un operatore - E fin da piccoli cominciano a sviluppare un atteggiamento acritico nei confronti del gioco». Pericolosissimi, poi, anche gli «adescamenti» on line. «I minori sono suggestionati dalla pubblicità che amplifica le apsettative emotive, concede prove gratis, lo induce a scivolare in un meccanismo perverso» continua l’operatore dell’Informagioco. Rischiano di essere i pazienti di domani.
Numeri utili.
Un consiglio? «Rivolgersi a noi prima possibile, senza illudersi che possa bastare l’autocontrollo» conclude Pierguido Nardi. La sede del servizio
Informagioco
è in
via Castellana 154 a Zelarino
, accanto al consultorio famigliare (telefono
041.5460500
il mercoledì dalle 15 alle 18; email:
me.sert1@ulss12.ve.it
).
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