Bimba travolta sulle strisce, "L’investitore deve andare in carcere"
L'investitore, un uomo di 52 anni, non era ubriaco al momento dell'impatto. E' quanto è emerso finora dalle indagini sull'incidente stradale che venerdì scorso a Camponogara è costato la vita a Chiara Raimondo, 7 anni, di Campagna Lupia. I genitori della piccola sollecitano pene più severe per i responsabili di investimenti mortali

Chiara Raimondo
CAMPAGNA LUPIA
. «Vogliamo giustizia. Servono pene sicure e severe. Non bastano sei mesi di ritiro della patente, quell’uomo deve finire in galera». Sono le parole disperate di Giovanni Raimondo, papà della piccola Chiara, una bambina di appena 7 anni travolta e uccisa venerdì sera davanti alla trattoria all’«Antica Pila», in via Cavour a Camponogara, sulle strisce pedonali.
Un incidente provocato da B. S., un cinquantaduenne del posto, alla guida di una Opel Zafira che secondo i genitori correva troppo forte. Tutto il paese di Campagna Lupia ieri era sotto choc. Sulla provinciale che da Dolo porta a Piove di Sacco ci sono stati 2 morti in due giorni. Il parroco del paese Don Dante Carraro, durante la messa, ha ricordato il dolore della famiglia Raimondo.
I genitori. Anche ieri per tutta la giornata i coniugi Raimondo hanno ricevuto decine di visite e manifestazioni di affetto da parte di tutto il paese, dopo che si è sparsa la notizia che Chiara era morta all’ospedale di Padova in seguito alle conseguenze dell’incidente. La mamma di Chiara, Cinzia, ha parole durissime per B. S. il conducente della Opel Zafira. «Correre troppo forte sulla strada e uccidere una persona, una bimba, è un comportamento da punire con pene severe», dice la donna. Il papà, intervistato assieme alla moglie dalla Rai, ribadisce di volere giustizia e vuol vedere finire in galera il conducente della Opel. Mamma Cinzia e il papà Giovanni sono originari delle Marche e dell’Abruzzo e ieri in casa con loro sono arrivati tanti parenti.
Le indagini. Intanto arrivano delle conferme: l’uomo alla guida della Opel Zafira non era ubriaco. I carabinieri di Chioggia ieri mattina hanno consegnato al magistrato un primo rapporto sull’incidente stradale di venerdì. Dai rilievi svolti dalle forze dell’ordine è emerso che l’investitore, un uomo di 52 anni, non era ubriaco al momento dell’impatto. Il parroco. Ieri mattina tutto il paese era sconvolto. La tragedia della piccola Chiara è stata ricordata anche dal parroco del paese, don Dante Carraro, durante la messa di ieri mattina. Il parroco, dopo la celebrazione, è andato a portare la solidarietà della comunità cristiana ai genitori. «Tutta Campagna Lupia - ha detto don Dante - è rimasta colpita dalla morte della piccola Chiara e per questo ci stringiamo intorno ai genitori e alla sorellina, cercando di dare a loro il massimo dell’affetto e della solidarietà». Il prete poi è andato a far visita alla famiglia e ha offerto l’aiuto della parrocchia in caso di necessità. Fuori dalla chiesa tanti ragazzi e ragazze hanno pianto.
Il banco vuoto. Questa mattina nella classe frequentata da Chiara (la seconda elementare della scuola di Lughetto) ci sarà un banco vuoto che i bambini riempiranno di fiori e piccoli ricordi. A spiegare cosa è successo ai piccoli, ci penserà la maestra Cinzia Trincanato, che cercherà di far capire ai compagni di Chiara che la loro amica non c’è più. «Cercherò - dice la maestra - di usare le parole più adatte per non creare ansia e paure in questi piccoli che erano legatissimi alla loro compagna».
Il funerale della bambina si terrà a Campagna Lupia dopo il via libera della magistratura che con ogni probabilità ordinerà un’autopsia. Chiara Raimondo risiedeva al civico 98 di via Primo Maggio a Campagna Lupia. Lascia il papà Giovanni 43 anni elettricista, la mamma Cinzia 37, bigliettaia Actv e la sorellina Giada di 2 anni.
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