«Belluno mai con Bolzano»
Durnwalder: non è una cosa seria, chiedano autonomia

Luis Durnwalder
BELLUNO.
L'annessione di Belluno a Bolzano non avverrà mai, parola di Luis Durnwalder. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, noto per la sua cinica schiettezza, risponde subito alla notifica inviata ieri dalla Provincia di Belluno, che ha informato i vicini dell'imminente decisione del consiglio in merito al referendum provinciale. Durnwalder gela i sogni dei referendari e non rinuncia a un pizzico di polemica politica con un centrodestra che promette la soluzione di ogni male con il federalismo fiscale. «Anzichè chiedere l'annessione al Trentino Alto Adige, che è una provocazione, i bellunesi chiedano l'autonomia».
Il governatore altoatesino sulla raccolta di firme nel bellunese per chiedere di passare alla Regione autonoma ha detto: «I bellunesi chiedano l'autonomia a Zaia e a Galan che, sono al governo». E in coda ha tenuto il veleno per i ladini impegnati in referendum e che pur amerebbe accogliere con Cortina, Livinallongo e Colle Santa Lucia: «Hanno fatto un errore. Avrebbero dovuto presentare le loro richieste già nel '45 ma, certo, allora avere parenti tedeschi non andava molto di moda».
Presidente Durnwalder, cosa pensa dell'ipotesi di referendum provinciale a Belluno?
«E' assurdo, è una provocazione, non è una cosa seria».
Quindi, in caso di voto favorevole dei bellunesi, la Provincia autonoma di Bolzano rifiuterebbe l'annessione di Belluno?
«Assolutamente, l'annessione non è realizzabile. La mia risposta è no. Però siamo attenti ai problemi di Belluno, siamo alleati e sono disponibile ad appoggiare in tutti i modi le vostre necessità, a partire dalla richiesta di autonomia. Belluno chieda l'autonomia, io la sosterrò in ogni sede».
Belluno autonoma? Ci si prova da decenni senza speranza. Pensa davvero che sia realizzabile o risponde alla provocazione con una provocazione più grossa?
«Non è vero, anzi. Si parla continuamente della riforma federale, il Pdl e soprattutto la Lega Nord, che governano anche in Veneto e a Belluno, non fanno che insistere sulla necessità di fare il federalismo e sulle opportunità date dal trasferimento delle competenze. E allora perché no? Io sarei subito d'accordo. Belluno diventerebbe come noi a Bolzano, con le stesse materie di competenza. Io ci tengo ad avere buoni rapporti di vicinato e voglio sostenere le vostre necessità».
Allora parliamo di un provvedimento già definito: il fondo Brancher. Sembra che in questo momento non si riesca a chiudere a causa delle resistenze di Bolzano. Quali?
«Abbiamo le nostre proposte. Noi pensiamo che i soldi debbano andare ai Comuni confinanti con la Provincia di Bolzano, ma non solo. Vanno valorizzati i progetti che coinvolgono entrambi i territori, le collaborazioni tra Comuni bellunesi e bolzanini».
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