Ecco il bando nazionale per le guide turistiche: Venezia spera nei rinforzi
Il governo Monti decise di accentrare la competenza. Da allora lo stop ai bandi di concorso: sono passati dieci anni. L’esame sarà uguale in tutta Italia e verrà istituito un elenco nazionale

Dopo oltre dieci anni di attesa, si apre il bando per l’abilitazione per le guide turistiche. Sembrava un miraggio, dopo i vari cambiamenti normativi, i governi che si sono succeduti, corsi e ricorsi al Tar e, invece, nei giorni scorsi il Ministero del Turismo ha pubblicato il bando per l’abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica, aperto fino al prossimo 27 febbraio.
Il primo a esprimere soddisfazione è l’assessore regionale al turismo, Federico Caner: «Un risultato atteso da lustri, soprattutto dai giovani veneti che aspirano a svolgere l’attività di guida turistica, ma che in questi anni non hanno potuto intraprendere la professione a causa dei ritardi dello Stato. Grazie perciò alla Ministra per aver raccolto l’appello delle Regioni».
La decisione del governo Monti
La questione, infatti, è annosa: fino al 2013 la regolamentazione delle guide turistiche era su base regionale e provinciale, poi il governo Monti, su pressione della Comunità Europea, decise di limitare la professione, perché le guide stavano diventando troppe. Così, arrivò il provvedimento con cui l’abilitazione non poteva più essere gestita a livello locale: la partita sarebbe diventata nazionale e l’abilitazione sarebbe stata spendibile su tutto il territorio italiano.
Alcune regioni, tra cui il Veneto e il Lazio, tirarono così il freno e smisero di fare bandi: finché non ci sarebbe stato un esame nazionale, tutto sarebbe rimasto fermo.
Effettivamente, così è stato, ma non per tutti: tante altre regioni, dalla Calabria all’Emilia Romagna, proseguirono con gli esami, con tante aspiranti guide anche venete che si spostavano per poter conseguire il titolo. Non tutto è filato liscio, i ricorsi si sono susseguiti uno con l’altro. «Nel 2020 il Tar di Reggio Calabria accolse il nostro ricorso e l’esame venne bloccato» spiega Francesca Ranieri, referente dell’Associazione guide turistiche abilitate (Agta), «il punto è che si creavano grandi differenze, in diverse realtà gli esami erano molto più facili, ma poi chi veniva abilitato poteva svolgere la professione su tutto il territorio».
La legge della ministra Santanchè
Con l’approvazione della legge della ministra Santanché, ora l’esame sarà uniformato e tutti i candidati - che, si stima, saranno oltre quattromila - effettueranno le stesse prove.
Per Caner è un’opportunità soprattutto per i giovani: «Le guide turistiche» prosegue, «sono l’anima del nostro patrimonio turistico, culturale e ambientale. La loro attività è tanto più importante in una regione come il Veneto, leader in Italia per presenza, circa 72 milioni l’anno. Oggi nell’elenco regionale sono iscritte circa 500 guide, ma vogliamo sempre più che questa professione sia aperta per ai giovani, ai neolaureati, a chi è in cerca di occupazione».
Duecento guide a Venezia
Anche Ranieri guarda con ottimismo al bando appena pubblicato: «A Venezia siamo circa 200, ma a volte si fa fatica quando bisogna trovare delle sostitute, soprattutto per chi conosce lingue particolari, come nel mio caso il greco» spiega, aggiungendo che, soprattutto dopo la nuova regolamentazione comunale, che prevede gruppi di massimo 25 persone, la necessità di avere più guide si è fatta sentire.
«Siamo molto contenti» prosegue, «perché la legge ha allargato il ventaglio di chi può svolgere la professione, visto che non serve più la laurea e basta conoscere una lingua, non più due. Verrà poi creato un elenco nazionale, una tutela in più per tutti, anche per chi è già guida turistica», conclude. —
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