Banco Popolare, il titolo risente del nodo dividendi

 VERONA.
Il Banco Popolare ha chiuso l'aumento di capitale con un grande successo. La ricapitalizzazione si è perfezionata venerdì 11 febbraio, registrando una adesione massiccia soprattutto dei piccoli azionisti. Nell'ultima ottava il titolo è stato penalizzato, le azioni hanno registrato un calo dell'1,7%. E questo per una pressione comune a tutto il comparto bancario, su cui hanno pesato le richieste di prudenza in tema di dividendi espresse, in settimana, da parte del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi.  Sui numeri, l'aumento del Banco di Pierfrancesco Saviotti ha incassato il tutto esaurito, chiudendo la manovra di rafforzamento patrimoniale al 99,812%, per un ammontare di 1,98 miliardi. Il denaro fresco raccolto, in tutto 2 miliardi, consentirà all'istituto di rimborsare anzi tempo i Tremonti Bond e di scaldare i muscoli per Basilea 3, la nuova normativa internazionale sulla solidità patrimoniale delle banche. I piccoli azionisti sono gli artefici principali del buon esito dell'iniezione di liquidità, considerato che hanno sottoscritto oltre un miliardo di euro. Buona anche la partecipazione degli investitori istituzionali. Tra questi le fondazioni bancarie anche se, come noto, la partecipazione dell'ente guidato da Paolo Biasi si è dovuta ridimensionare rispetto alle intenzioni iniziali. Fondazione Cariverona ha messo sul piatto i 20 milioni necessari per salire allo 0,5% del Banco, lo stesso ha fatto la Fondazione Crt. Inferiore l'impegno degli altri enti, Fondazione di Lucca, Modena, Carpi e infine Fondazione Manodori, che si sono legati per un massimo di 5 milioni, ovvero circa poco più dello 0,1% del valore del Banco Popolare post aumento. Anche gli amministratori hanno fatto la propria parte: il presidente del consiglio di sorveglianza Carlo Fratta Pasini e famiglia hanno investito complessivamente 722 mila euro. Il consigliere delegato Saviotti ha puntato nell'operazione 277 mila euro. Tra i manager delle banche del gruppo, l'amministratore delegato di Banca Popolare di Lodi, Maurizio Di Maio, ha investito 344 mila euro mentre Domenico De Angelis di Banca Popolare di Novara ha partecipato con 290 mila euro.

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