Speranze finite: morte cerebrale per il bimbo di 6 anni travolto sulle strisce a Santa Maria di Sala
Il piccolo ucraino è ricoverato in terapia intensiva a Padova dopo l’incidente sulla Noalese. I medici attendono l’arrivo del fratello dalla Bulgaria per poi staccare le macchine che lo tengono in vita

Sono finite le speranze per il piccolo ucraino di 6 anni, Vladyslav Malamenna, investito mercoledì pomeriggio sulla strada regionale Noalese, a Santa Maria di Sala.
Il bambino era seduto sul seggiolino della bicicletta della mamma, che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali all’altezza dell’incrocio con via Cognato, quando un’auto li ha travolti.
La mamma è viva per miracolo, le ferite più gravi le ha riportato il bambino.
Morte cerebrale
Il piccolo paziente resta ricoverato nel reparto di Terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova ed è stato fatto ogni tentativo per salvarlo. La sua vita è legata esclusivamente all’attività dei macchinari.
Accanto al bambino sin da subito c’è stata la madre 36enne con l’altro figlio di 13 anni e gli operatori della cooperativa sociale Levante, che gestisce l’accoglienza dei profughi ucraini.
I medici stanno attendendo l’arrivo a Padova del fratello maggiore, che si trovava in Bulgaria al momento dell’incidente, perché possa salutarlo un’ultima volta. Subito dopo procederanno con il distacco delle macchine che lo tengono in vita.
La mamma e i due figli sono ospitati in un appartamento della parrocchia di Murelle di Villanova di Camposampiero, che accoglie tre nuclei monoparentali di 8 persone. Tutti fuggiti dai territori in guerra. La mamma e i due bambini abitavano a Odessa, la loro casa è stata distrutta in un bombardamento.
«Il quadro clinico del bambino non lascia spazio a speranze», ha dichiarato ieri Roberto Tuninetti, vicepresidente della coop, «mercoledì pomeriggio la mamma era andata a fare la spesa in un supermercato del Comune confinante portandosi dietro il figlio più piccolo. Appena ci hanno informati siamo corsi in ospedale e siamo rimasti sempre accanto alla madre, ovviamente disperata.
Ci ha chiesto di portare anche l’altro figlio perché desiderava averlo vicino. Oltre a lui abbiamo portato delle persone che li conoscono e con cui hanno un rapporto affettivo». Mercoledì alle 4 del mattino è arrivato dalla Germania, dove lavora, anche il papà.
La veglia degli amici
Dal momento dei ricovero del piccolo, alle 18.30 di mercoledì, tutti gli operatori della coop, compresa la presidente Sara Vendramin, si turnano giorno e notte in ospedale per non lasciare sola la mamma. «Ci avevano detto che il bambino non avrebbe superato la notte, invece l’ha superata. Purtroppo non c’è attività cerebrale, attendiamo le decisioni dei medici», ha detto ieri sera Tuninetti. «Avevamo già parlato con il dirigente scolastico per iscrivere il bambino alla scuola primaria di Murelle».
Tuninetti commenta anche il gravissimo incidente: «La situazione è grave anche per il ragazzo 25enne che li ha investiti, si porterà dietro questo episodio per la vita. Purtroppo le distrazioni sono tante e i risultati possono essere niente come delle tragedie immani come questa». La parrocchia di Murelle è informata di tutto e segue con grande preoccupazione la situazione.
Donazione degli organie indagini
I genitori, come estremo atto di amore e generosità, hanno deciso di donare gli organi del bambino, nella speranza che altri bambini e persone possano beneficiare della sua donazione.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e sta visionando le telecamere della zona per ricostruire la dinamica del sinistro.
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