Attentato fantasma,Venezia trema
Un articolo del Giornale riporta le affermazioni del capo delle Capitanerie: "Sventato un attacco islamico che mirava a lanciare a tutta velocità una petroliera contro piazza San Marco"

VENEZIA.
Un ammiraglio parla di terrorismo e ipotizza un possibile attentato via mare a Venezia; ma viene «frainteso» e ne nasce un gran polverone. Tra smentite e precisazioni, la città riscopre di colpo la paura e la sua vulnerabilità. Sta di fatto che quanto dichiarato a La Spezia dall'ammiraglio Ferdinando Lolli ha creato non poca agitazione tra le forze dell'ordine.
La notizia era riportata nell'edizione di ieri de Il Giornale: «Un gruppo islamico aveva un piano per dirottare una petroliera e lanciarla a tutta velocità contro piazza San Marco; ma l'attentato è stato sventato». Ad affermarlo l'ammiraglio Ferdinando Lolli, ammiraglio capo di tutte le Capitanerie di porto d'Italia a un convegno svoltosi a La Spezia.
Allarme.
Ancora l'ufficiale sulle pagine del quotidiano milanese: «Abbiamo sventato quel piano appena in tempo, ne parlo perché ne sono a conoscenza e l'ho visto». Figuriamo ieri mattina il questore, il capo della Digos, il comandante provinciale dei carabinieri: appresa la notizia sono rimasti basiti. Un attentato su nave? Nessuno ricordava qualche cosa del genere, una segnalazione dei servizi segreti che ipotizzasse tale scenario. Gli archivi degli ultimi dieci anni sono stati aperti alla ricerca di qualche conferma di quanto detto da Lolli. Niente di niente. Nel frattempo sono arrivate in questura, al comando dei carabinieri, alla Capitaneria decine di telefonate di giornalisti in cerca di spiegazioni. Insomma l'«attentato» ha scatenato un putiferio.
Sciocchezze.
La prima smentita arriva da Roma, dall'Ucigos. «Non risultano elementi di riscontro circa la minaccia terroristica attraverso un attacco kamikaze dal mare a Venezia - dichiara la direzione centrale della Polizia di prevenzione -. Anche in ambito di Comitato di analisi strategica antiterrorismo nulla è stato rilevato in proposito. Finora - conclude l'Ucigos - nessun organismo ha mai posto sul tavolo una segnalazione come quella riportata dal Giornale».
Morselli.
La precisazione viene rafforzata dal questore di Venezia, Carlo Morselli: «Posso dire con assoluta certezza che la notizia è priva di qualunque fondamento, non risulta nulla di tutto quello che è comparso sul quotidiano. Si tratta di una notizia che per gli addetti al lavoro della sicurezza di Venezia non poteva passare inosservata, sia che avesse avuto un minimo di fumus sia che fosse stata palesemente falsa. Invece, non c'è traccia di tutto questo nei nostri atti, neanche riferiti agli anni passati».
L'origine.
Una bufala, dunque? Chi riporta la notizia fa riferimento a un convegno tenutosi a Venezia nell'ottobre 2004, presente il ministro della Difesa di allora, Antonio Martino. Che in effetti parlò di attentati dal mare a Venezia, ma in via ipotetica. «Nella guerra asimmetrica che stiamo combattendo contro il terrorismo dobbiamo stare attenti a tutto ciò che non è arma convenzionale. Il terrorismo sui mari potrebbe colpire sequestrando una nave, una petroliera o una gasiera, per centrare obiettivi in grado di minare l'economia e la civile convivenza tra i popoli», disse Antonio Martino a conclusione dei lavori del V Regional Seapower Symposium, tre giorni che vide riuniti all'Arsenale 25 capi di Stato maggiore delle Marine militari di altrettanti Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e sul mar Nero. «Non dimentichiamo - aggiunse il ministro - che attacchi terroristici sono stati condotti nel Mar Rosso e nel Mar Arabico contro navi militari e petroliere. La replicabilità di tali attacchi dipende dalla disponibilità di basi a terra o di navi appoggio. Ipotesi che nel Mediterraneo è difficile anche se un tale genere di minacce non può essere ignorato».
La nota.
Ma allora Lolli, venerdì a La Spezia, s'è inventato proprio tutto? Ecco la faticosa precisazione dell'ammiraglio, giunta ieri a metà mattinata: «In merito ad alcune notizie apparse sulla stampa circa presunte minacce che potrebbero venire dal mare l'ammiraglio Lolli intende precisare che alcune affermazioni, estrapolate dal contesto generale dal suo intervento al convegno, si riferiscono a ipotesi di minacce e paradossi che hanno dato luogo a fraintendimenti». Ma intanto Venezia si ritrova a dover fare i conti con le sue paure.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video