Ultraleggero precipita ad Asolo, due feriti

L’incidente è successo venerdì pomeriggio attorno alle 18 all’aviosupeficie di via Lauro ad Asolo. Il passeggero è rimasto incastrato nei rottami con profonde ferite alle gambe, il pilota è riuscito a uscire con una ferita al ginocchio e divesi tagli e contusioni

Vera Manolli
Due i freriti in seguito allo schianto dell'ultraleggero. Foto Daniele Macca
Due i freriti in seguito allo schianto dell'ultraleggero. Foto Daniele Macca

Si schiantano con l’ultraleggero nel campo di soia: salvi pilota e passeggero. «È stato un miracolo: pochi metri più in là e l’aereo avrebbe centrato una casa».

Attimi di paura ieri pomeriggio per il pilota Renato Gazzola, 63 anni, e il passeggero Roberto Brion di 61, entrambi residenti a San Vito di Altivole. Erano appena partiti dal campo di volo Asolo Flight di Villa d’Asolo quando il velivolo ha perso stabilità. Con una virata il 63enne ha tentato di rientrare all’aviosuperficie ma l’aereo è precipitato improvvisamente da circa una ventina di metri di altezza schiantandosi in un campo di soia.

Asolo, i soccorsi dopo lo schianto dell'ultraleggero. Il video

Subito l’intervento del 118 allertato dai residenti. Sul posto, le ambulanze del Suem di Crespano, i vigili del fuoco di Treviso e i carabinieri di Asolo. A loro si è poi aggiunto l’elicottero del Suem di Treviso atterrato poco distante il luogo dell’incidente. Lunghe le operazioni per soccorrete i due a bordo, uno dei quali incastrato nelle lamiere, ma fortunatamente a lieto fine.

Entrambi hanno riportato ferite al ginocchio e a una mano, un vero miracolo, considerando velocità e altezza dello schianto. «Ho sentito un forte boato e mi sono affacciato alla finestra», ha raccontao Dino Ganeo, residente in via Lauro a Villa d’Asolo e tra i primi a precipitarsi sul luogo dello schianto dell’aereo. Dietro di lui altri due residenti che hanno chiamato subito il 118.

Le testimonianze sulla caduta dell'ultraleggero ad Asolo. Il video

«Erano coscienti, anche se doloranti per le botte, parlavano» continua Ganeo, «il passeggero era rimasto incastrato tra le lamiere mentre il pilota era riuscito a uscire da solo dal velivolo». «Mio suocero è un esperto pilota», spiega la nuora di Gazzola, Carolina, anche lei sul luogo dell’incidente, «sicuramente voleva fare un giro sopra Asolo, Cavaso, o Borso come è abituato a fare», spiega.

Si tratta di capire ora cosa non abbia funzionato in un volo che doveva essere, di fatto, una routine. «L’aereo aveva fatto da poco la manutenzione e la messa a punto del motore», racconta Ganeo, «subito dopo la fase di decollo ha cercato di virare per rientrare al campo di volo perché aveva intuito che c’era qualcosa che non andava». Sono state frazioni di secondo terribili e concitate prima che il velivolo perdesse definitivamente portanza e precipitasse nel campo di soia di proprietà della famiglia Brotto.

Dopo l’impatto il pilota è riuscito a uscire dal velivolo mentre la situazione per il passeggero è sembrata più drammatica. Il 61enne era rimasto incastrato con una gamba tra le lamiere e per questo è stato necessario l’intervento immediato dei vigili del fuoco. All’arrivo dei soccorritori del 118 e dei pompieri i due sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale di Treviso e Montebelluna.

«Non conosco il pilota e il passeggero ma conosco molto bene l’aviosuperficie che esiste da una ventina d’anni», ha detto il sindaco Franco Dalla Rosa, «qui a Villa d’Asolo è il primo incidente».

Concordi sulla dinamica anche i vigili del fuoco, a lavoro a lungo per aprire le lamiere e permettere il recupero del ferito. «È stata una fortuna perché entrambi sono salvi», chiude l’ispettore dei vigili del fuoco di Treviso, Stefano Zanatta. In altri incidenti simili, infatti, le conseguenze sono state ben più drammatiche come nel caso dei due morti a Trevignano.

 

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