Asili in ginocchio, parroci in rivolta
«Bilanci in rosso: la Regione ci ha dimenticato, siamo costretti a chiudere»

CASTELFRANCO. Parroci in rivolta contro la Regione. «Non ci mandano i fondi cui abbiamo diritto, non riusciamo ad andare avanti». Parte la crociata delle scuole parrocchiali castellane e dei nidi per sollecitare i finanziamenti regionali. I parroci chiedono a Venezia il rispetto delle norme vigenti sul finanziamento alle scuole private. A destare preoccupazione anche i tagli contenuti nella manovra finanziaria ai fondi per gli istituti privati. Lunedì sera, all’auditorium Bordignon, incontro per sensibilizzare la cittadinanza al problema. «Se andiamo avanti così, a gennaio saremo costretti a rifiutare le iscrizioni».
Sono otto le scuole d’infanzia del coordinamento «Otto per l’Infanzia» a condurre la battaglia contro la Regione. Sono le materne parrocchiali di Duomo, Bella Venezia, San Floriano, Salvarosa, Salvatronda, Sant’Andrea, Treville e Villarazzo. Con loro anche i quattro nidi privati di S. Andrea, Salvatronda, Salvarosa e San Floriano. Motivo della rivolta la mancata erogazione da parte della Regione dei fondi destinati alle strutture private.
«Dal 2000 - riferisce a nome di tutti don Mauro Simeoni, parroco di Salvatronda - le scuole private sono parificate alle pubbliche. Questo ha comportato un impegno da parte nostra a mettere a norma le strutture. Ci siamo adeguati subito. Avremmo però dovuto ricevere finanziamenti, come le scuole pubbliche, ma su questo punto non ci siamo. I contributi provenienti dal Comune arrivano puntualmente. Anche quelli statali. Invece dalla Regione quest’anno non è ancora giunto nulla». Un rifiuto motivato dalla necessità di rispettare il patto di stabilità.
«Il patto - riferisce il gruppo delle materne parrocchiali - non impone di non finanziare le scuole private, ma di non superare un tetto di spesa. Il fatto che si decida di non spendere per l’istruzione privata denota una mancanza di interesse». Le preoccupazioni riguardano anche i tagli della manovra finanziaria ai fondi per le scuole private. «In Veneto le nostre scuole accolgono il 75% dei bambini. Lo Stato, con la legge di parificazione del 2000, ha stabilito di assolvere al compito di pubblica istruzione anche attraverso strutture private. In questo modo risparmia molti soldi: mantenere un bambino in una struttura pubblica costa 6400 euro l’anno, in una privata 2400. E’ nell’interesse dello Stato mantenere attive le scuole private d’infanzia. Le scarse risorse a noi destinate nella finanziaria ci preoccupano».
L’argomento sarà al centro del dibattito organizzato dal gruppo per lunedì alle 21 al «Don Ernesto Bordignon». Vi parteciperanno rappresentanti delle scuole, della Regione, del parlamento, sindaci, genitori e insegnanti. «Vorremmo far capire le motivazioni della nostra protesta. Siamo già costretti chiedere un retta ai genitori di 120 euro per le materne e di 250 per gli asili nido. Se non ci arrivano i fondi regionali e statali saremo costretti a promuovere altre iniziative. Vorremmo che i sindaci fossero con noi in questa battaglia». Come prossime iniziative i parroci stanno valutando uno sciopero delle scuole private venete o addirittura il blocco delle iscrizioni a gennaio.
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