Appalti e sesso, Balducci aiutò l’impresa Anemone in laguna

Venezia. La gara per gli arredi el Palazzo del Cinema del Lido. E per due funzionari una notte di sesso all'hotel Gritti
Guido Bertolaso
Guido Bertolaso
VENEZIA.
Appalti protezione civile e sesso negli hotel di lusso: Angelo Balducci ha fatto da intermediatario a favore del gruppo Anemone di Roma anche per l’appalto dei mobili del nuovo palazzo del Cinema del Lido. Lo sostiene il gip di Firenze, Rosario Lupo, nell’ordinanza che ha portato in carcere l’alto funzionario della Presidenza del consiglio, due suoi collaboratori e appunto Diego Anemone, con l’accusa di corruzione. Ieri intanto gli arrestati sono stati interrogati dal gip.


Hanno sostenuto che dimostreranno la loro innocenza e Balducci, in particolare, ha detto che gli appalti ritenuti dagli investigatori irregolari sono avvenuti con la massima trasparenza. La Procura e il gip di Firenze la pensano in maniera diametralmente opposta. E i dubbi sono anche su altri appalti, non presi in considerazione da questa indagine. Anche in un appalto che riguarda la nostra città, inserito nelle opere finanziate per celebrare il 150º Anniversario dell’Unità d’Italia - il palazzo del Cinema - c’è la presenza di una ditta del gruppo Anemone. Ditta che fornirà la cosiddetta «falegnameria», cioè i mobili.


Ed è significativo in tal senso il passaggio che si legge nell’ordinanza del gip Lupo: «...Diego Anemone oltre a comparire in tre lavori appaltati per il vertice G8, si è visto affidati, anche grazie all’intermediazione di Balducci, le forniture di arredi per la quarta opera...nonché per il Palazzo del Cinema di Venezia e il nuovo Teatro di Firenze...». Insomma per il giudice di Firenze c’è stata l’intermediazione di Angelo Balducci per l’assegnazione dell’appalto dei mobili per il nuovo palazzo del Cinema del Lido. Appalto assegnato con asta pubblica. Cosa intenda per «intermediazione» il magistrato non è ancora stato chiarito. Comunque non a tutti risulta appaltata la fornitura dei mobili, anche se dalle telefonate e da altri elementi raccolti dagli investigatori parrebbe già assegnata.


Diego Anemone è presente il 28 agosto del 2008 alla posa della prima pietra del nuovo palazzo del Cinema al Lido. Alla stessa cerimonia presenzia anche Angelo Balducci, incaricato dalla Presidenza del Consiglio di gestire i «grandi eventi» come il G8 alla Maddalena, i campionati mondiali di nuoto a Roma e appunto la ricorrenza deil’Unità d’Italia. E’ in quell’occazione che Domiziana Alessandri, figlia di Pierluigi - socio della Sacaim, impresa che ha vinto l’appalto per la realizzazione del nuovo palazzo del Cinema - pensa di invitare a cena, privata, Balducci e i suoi collaboratori De Santis e Giovampaola, pure loro finiti in galera. Alla cena è presente pure il presidnete della Regione, Giancarlo Galan.


«E’ stata una cena privata. Balducci, per quanto l’ho conosciuto io, è una persona perbene e il suo arresto è stato in fulmine a ciel sereno», spiega Domiziana Alessandri. «Per quanto ne so l’appalto per la fornitura dell’arredo non è ancora stato fatto». E, ritornando a quella sera, dice ancora: «Guardi non ricordo nemmeno quello che abbiamo mangiato, forse risotto». E chiude la conversazione con un sorriso. Balducci, con un volo privato, era arrivato a Venezia soprattutto per conoscere Giancarlo Galan.


E’ la sera del 18 ottobre di due anni fa. In quell’occasione Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola si intratterranno durante la notte con due escort messe a disposizione da Diego Anemone. I due sono ospiti dell’Hotel Gritti e le ragazze costeranno all’imprenditore romano ben quattromila euro. E’ il premio per aver garantito e accelerato in poco tempo il pagamento dell’avanzamento lavori alle imprese di Anemone, impegnate nella costruzione delle strutture che alla Maddalena dovevano ospitare il G8, poi trasferito in Abruzzo.


Alla fine della notte di sesso a pagamento i due alti funzionari della Presidenza del Consiglio si sono pure lamentati, perchè secondo loro le ragazze non erano all’altezza dell’hotel Gritti.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia