Venezia celebra il Redentore, tutto sulla «notte famosissima»

La tradizione religiosa ma anche il rito così caro agli abitanti, e una dedica speciale a Marco Polo: quello che c’è da sapere
I fuochi d'artificio del Redentore 2024 saranno dedicati a Marco Polo
I fuochi d'artificio del Redentore 2024 saranno dedicati a Marco Polo

La notte famosissima non si ferma. Tutto pronto per la festa del Redentore 2024. Pellegrinaggio al tempio votivo palladiano, eretto cinque secoli fa per ringraziare della fine della peste. Festa religiosa e festa di città. Barche attese a San Marco per godersi i fuochi, con i cibi della tradizione a bordo. Settori delimitati, con le barche tipiche in prima fila, esperimento ben riuscito che garantisce una fetta di tradizione al riparo dai barconi “foresti” con le musiche e dal caos dei motori e delle barche turistiche. Gente in fondamenta alla Giudecca, con i tavoli sull’acqua prenotati da mesi, in Riva degli Schiavoni e alle Zattere. Nei palazzi a godersi luci e botti da posizioni privilegiate. E poi la folla a San Marco, con una sorta di numero chiuso che potrebbe essere il preludio a un governo più stretto del turismo.

Riunioni in Prefettura per studiare ogni particolare. E per esorcizzare il tragico incidente dei fuochi alla sagra di Malamocco, solo una settimana fa. «Tutto è stato predisposto nella massima sicurezza», garantisce l’organizzatore dell’evento, il direttore di Vela Fabrizio D’Oria. Decine di camion con i fuochi in attesa all’Arsenale, sbarcati da una chiatta sul fronte laguna.

Sono stati montati sabato sulle piattaforme in centro al canale della Giudecca. I fuochi saranno sparati comandati dal computer, non ci sarà nessuno a bordo delle zattere, le barche tenute a distanza di sicurezza. Spettacolo che durerà 40 minuti con il via alle 23.30, che si annuncia grandioso. Ispirato ovviamente ai 700 anni di Marco Polo e alla via della Seta.

Grande attesa e un’altra tradizione che continua. «Gera meio l’anno scorso...» la frase che ricorre. In realtà i fuochi, messi a punto come sempre dalla ditta Parente Fireworks di Rovigo, hanno raggiunto una perfezione tecnica invidiabile. Più coreografici e luminosi, ma anche più silenziosi rispetto ai botti degli anni scorsi che scuotevano i mosaici della Basilica e i marmi di palazzo Ducale. La notte del Redentore è pronta a brillare. Con particolare richiamo al dopo fuochi, quando le barche se ne vanno in ogni direzione e per il rientro conviene forse attendere pazienti. Rari gli incidenti, che però purtroppo succedono, come lo scorso anno. Che la festa cominci, dunque. Con una preghiera al Santissimo Redentore che salvi la città dalle nuove pesti che incombono.

Alberto Vitucci

Tutte le informazioni pratiche

Venezia rinnova il suo appuntamento con la tradizionale “Notte famosissima” e con la liberazione dalla peste. Tavolate lungo le rive cittadine, gli immancabili bigoli in salsa, folklore e spiritualità in attesa del grande spettacolo dei fuochi d’artificio in bacino San Marco, tra i più belli e famosi di tutto il mondo. Anche per l’edizione 2024 del Redentore, il Comune ha replicato il sistema di sicurezza adottato negli ultimi anni, al fine di garantire un'omogenea distribuzione del pubblico nelle aree prossime allo spettacolo.

Previsto quindi il contingentamento del pubblico, con il limite di 42 mila persone previsto lungo le rive cittadine (previa prenotazione e Qr code ottenuto registrandosi al portale online del Comune). Le registrazioni si sono aperte a partire dall’8 luglio per le rive più vicine al Bacino (Zattere, Piazzetta San Marco, Riva degli Schiavoni, Giudecca).

LE CELEBRAZIONI

Le celebrazioni sono iniziate venerdì 19 luglio, alle ore 20, con l'apertura del ponte votivo da parte del Sindaco Luigi Brugnaro, del Patriarca Francesco Moraglia e delle autorità civili e religiose. Il percorso galleggiante temporaneo, con i suoi 334 metri di lunghezza, lega saldamente Fondamenta delle Zattere e la Basilica del Cristo Redentore sull’isola della Giudecca, due estremità della Città di Venezia solitamente divise dall’acqua della laguna.

Iconico e immancabile simbolo della Festa del Redentore, la via sull’acqua creata dal ponte votivo ha da sempre accompagnato i festeggiamenti, sebbene sotto diverse spoglie, arrivando ad assumere in tempi più recenti le sembianze della struttura modulare in legno e acciaio che da oltre 20 anni i veneziani sono abituati ad attraversare a ricordo perenne del voto per la liberazione dalla peste. Domenica sera alle ore 19 il Patriarca Francesco presiederà la Santa Messa solenne per la tradizionale festa del Santissimo Redentore al termine della quale vi sarà un momento di adorazione del Santissimo Sacramento e la benedizione eucaristica alla Città dalla scalinata del sagrato.

LE ORDINANZE

Le ordinanze della polizia locale prevedono la chiusura al transito del ponte votivo, in direzione Giudecca, dalle ore 19 di sabato 20 luglio e fino al termine dello spettacolo pirotecnico, salvo che per i residenti alla Giudecca, i loro ospiti e per chi in possesso di prenotazione nei pubblici esercizi dell’isola, nelle strutture ricettive o che abbiano prenotato la presenza nell’isola.

Dalle 18 di sabato 20 luglio, fino a cessate esigenze, sono interdetti al traffico pedonale i portici di Palazzo Ducale dalla Porta della Carta fino al Ponte della Paglia e interdetto al traffico pedonale un corridoio largo 4 metri, individuato mediante nastro tendiflex, disposto longitudinalmente in direzione nord-sud al centro della Piazzetta San Marco, dalla Loggia del Sansovino alla connessione, attraverso le Colonne di Marco e Todaro, con la corsia di emergenza. Sono interdette al traffico pedonale Fondamenta del Fontegheto, Ponte de l’Accademia dei Pittori e l’area antistante i Giardini Reali sino al Ponte della Zecca a partire dalle ore 19 di sabato 20 luglio, fino al termine dello spettacolo pirotecnico.

FESTA DIFFUSA

Anche quest’anno sarà un Redentore diffuso nel territorio comunale. Sempre alle 23.30, infatti, Asseggiano, Malcontenta e Pellestrina saranno protagoniste di spettacoli pirotecnici, mentre a Murano, Marghera e Gazzera ci saranno attività di intrattenimento e musica.

LE REGATE

Domenica, infine, spazio alla dimensione sportiva. Nel Canale della Giudecca, si terranno le tradizionali Regate del Redentore: alle ore 16 la regata dei giovanissimi su pupparini a 2 remi, alle ore 16.45 la regata su pupparini a 2 remi e alle ore 17.30 la regata su gondole a 2 remi. Le celebrazioni si concluderanno con la Santa Messa Votiva, alle ore 19, nella Chiesa del Redentore.

La celebrazione cade ogni sabato precedente alla terza domenica del mese di luglio e ricorda la fine dell’epidemia di peste che devastò la città negli anni 1575-1577, portando alla morte oltre un terzo della popolazione di Venezia.

Fu per questo motivo che il 4 settembre del 1576 il Senato della Serenissima scelse di erigere una chiesa a nome del Cristo Redentore, come ex voto per cercare di allontanare la malattia dalla laguna. Nel giorno del primo Redentore, nel 1577, fu allestito un ponte di galere per raggiungere l’isola della Giudecca e la nuova basilica. Sempre qui ebbe luogo la prima processione di fedeli, ancora oggi parte fondamentale delle celebrazioni.

La Festa del Redentore, come da tradizione, viene vissuta in un rito collettivo dall’acqua e da terra: chi in barca nel Bacino di San Marco, chi lungo le rive, chi da terrazze e altane, per rivivere assieme una tradizione tutta veneziana. Il tutto condito dalle lunghe tavolate allestite alla Giudecca, dal tripudio di palloncini, luci e addobbi, dai preparativi per cucinare le pietanze che accompagnano tradizionalmente questo rito. 

Eugenio Pendolini

I fuochi di Marco Polo

Venezia, in anteprima lo show di luci con i droni per il Redentore

 

Una dedica a sorpresa darà il via allo spettacolo pirotecnico della Notte Famosissima dedicato a Marco Polo. Il viaggio del mercante veneziano verso l’Oriente verrà dipinto sul cielo sopra il Bacino con i colori dell’oro e del rosso passando per un luccichio intenso, come segno delle tappe dove soggiornò. Sembra che sia stato proprio Marco a portare in Occidente la polvere nera, il cuore di ogni fuoco d’artificio, in grado di innescare il processo di esplosione.

«Ci piace immaginare questo legame con il protagonista dei fuochi del Redentore al quale abbiamo dedicato un viaggio fantastico, costruito con i colori e una scritta iniziale» racconta Antonio Parente, a capo con i fratelli Davide e Claudio, della ditta Parente Fireworks di Malara, in provincia di Rovigo, nata 120 anni a Foggia.

Saranno 6400 i fuochi d’artificio del Redentore 2024. S’inizierà con i colori di Venezia, il rosso e l’oro, per poi inondare la città di un blu intenso come quello del Mar Mediterraneo, seguito dal verde delle fertili pianure asiatiche e dall'argento delle antiche città illuminate dalla luna.

È stato proprio Antonio Parente lui l’ideatore della coreografia degli oltre seimila fuochi d’artificio che illumineranno a quasi 200 metri di altezza tutta la Laguna. Gli oltre 2000 kg di materiale saranno piazzati su cinque grandi chiatte nel Bacino, circondate da 25 galleggianti che servono per lanciare altre tipologie di fuochi.

L’inizio è previsto alle 23.30 con il gran finale cinque minuti dopo mezzanotte. Oltre 30 gli addetti tra pirotecnici e ormeggiatori professionisti e un sistema di accensione radiocomandato composto da più di 250 unità.

«Ci vuole come minimo una settimana di lavoro per ideare la parte progettuale e studiare come deve essere realizzato lo spettacolo» prosegue Parente. «Poi inizia la fase di produzione che spesso implica anche la nuova produzione di colori o di effetti che facciamo noi nello stabilimento». Il bisnonno era originario di Foggia, ma dagli anni Cinquanta l’azienda si è trasferita a Rovigo, diventano un punto di riferimento in tutto il mondo.

«Abbiamo eliminato al 100% la plastica e possiamo dire che tutto il materiale utilizzato è fatto di carta e di cartone con all’interno la polvere nera che innesca il meccanismo esplosivo» spiega il titolare. «Poi per quanto riguarda il suono siamo molto sensibili a questo argomento. Nei posti in cui andiamo, a maggior ragione a Venezia che è una città delicatissima facciamo sempre i test per tarare il livello del rumore».

E così, nel 700° anniversario della morte di Marco Polo, il veneziano sarà ricordato nei cieli della città. «È un tributo al leggendario viaggiatore veneziano che ha ispirato e continua a ispirare generazioni con le sue avventure e scoperte in terre lontane». —

Vera Mantengoli

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