Venezia, 15.700 paganti e 113 mila registrati per l’esordio del ticket d’ingresso

Un inizio soft. Lo avevano annunciato, lo hanno fatto. I primi turisti che giovedì 25 aprile sono passati dai varchi della stazione di Venezia Santa Lucia si sono trovati prima gli steward in pettorina bianca pronti a dare loro indicazioni, poi quelli in pettorina gialla che chiedevano di mostrare il qr code.
Tra i primi arrivati tanti turisti di prossimità dal Veneto e Lombardia, qualche anziano sempre del posto senza codice che si è messo in fila per ottenere l’esenzione. I turisti internazionali ancora pochi di primo mattino, ma nessuno si è fatto trovare impreparato. Nessuna coda, ma controlli a campione senza creare disagi. Intanto, si sono fatti vedere i primi no ticket, che mostravano un finto passaporto veneziano. A piazzale Roma, pochi steward: si attende il flusso più consistente nel corso della mattinata.

«Un inizio soft, come avevamo detto» ha commentato l’assessore al bilancio Michele Zuin, «stiamo comunque cercando di fare i controlli per far capire alle persone che c’è questo contributo d’accesso». Cosa risponderebbe l’assessore ai cittadini che alle 10.30 si riuniranno in piazzale Roma per dire no al ticket? «Piena libertà di manifestare, salvo poi dire che sono le stesse persone che si lamentano per la presenza di troppi turisti. Noi, almeno, qualcosa abbiamo fatto. Non fare nulla e protestare è il mondo del no» conclude.
I numeri
Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d'ingresso a Venezia sono state 113 mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 15.700, però, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. L’incasso è di 78.500 euro, ma con tutte le spese di gestione correlate. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare.
Tra gli esenti: quasi 40.000 ospiti in strutture ricettive (che pagano già la tassa di soggiorno), 2.100 parenti di residenti e 2.000 amici di residenti. Inoltre, registrati per tutto il periodo 13.000 studenti e 20.400 lavoratori. In più vanno considerati tutti i residenti e i nati nel Comune di Venezia che possono entrare ed uscire dalla città senza registrazione, esibendo solo il documento di identità.
I controlli svolti hanno verificato in totale quasi 14.000 persone, senza rivelare particolari criticità.
Il sindaco
«Sta andando tutto bene mi pare». Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, arriva davanti alla stazione ferroviaria di Santa Lucia poco dopo le 11. Ad aspettarlo ci sono gli assessori Michele Zuin (Bilancio) e Simone Venturini (Turismo). Cammina in mezzo agli addetti con le pettorine gialle e arancioni che fermano i turisti, forniscono informazioni, chiedono di poter vedere il Qr Code. «Ci stiamo provando, non bisogna avere paura di cambiare e chiediamo scusa per i disagi che stiamo provocando», dice Brugnaro, «il nostro obiettivo è preservare Venezia e testimoniare a tutti l’importanza della delicatezza di questa città, un patrimonio non solo di chi ci risiede e ci lavora, ma anche di tutte le persone che la amano. A tutti chiediamo, venite con rispetto».
Ci sarà tempo per analizzare i dati della sperimentazione iniziata oggi e cercare di capire, per esempio, quante persone oggi, 25 aprile del 2024, hanno preferito restare a casa piuttosto che raggiungere Venezia. «Uno dei primi effetti» aggiunge Brugnaro, «è una maggiore consapevolezza dei turisti che arrivano a Venezia, alcuni sono usciti dalla stazione sventolando il foglietto del Qr Code, mi sembra che le persone abbiano capito il senso di questa iniziativa, quest’idea di prenotabilità per rendere più vivibile la città e poter organizzare servizi adeguati in base al numero di persone che arriveranno a Venezia». Mentre il sindaco parla, davanti alla stazione di Santa Lucia, in piazzale Roma alcune centinaia di manifestanti stanno protestando proprio contro l’introduzione del ticket.
«E’ la democrazia, a Venezia si può continuare a protestare ma la paura di cambiare non può bloccare le novità», risponde il sindaco. E sui soldi che verranno incassati con il ticket dice: «Per il momento sono più le risorse che escono, e se riusciremo a far capire ai visitatori la delicatezza di Venezia saranno soldi ben spesi. Nel tempo, se ci sarà un introito, andrà esclusivamente per la pulizia e il decoro della città».
Brugnaro ha lanciato anche un appello al governo per il rifinanziamento della Legge speciale per Venezia: «Non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia anche se, se si trovano per il ponte di Messina, potrebbero essere trovati anche per questa città unica».
I no ticket
Continua a far discutere la sperimentazione del ticket d’accesso, motivo per cui comitati e associazioni hanno manifestato il proprio disappunto. Ruggero Tallon, del comitato No grandi navi ha risposto all’assessore Zuin: «Non siamo il partito del no, ma quello del sì. Sì ad una città per i residenti».
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