Spirito irrequieto, «testa dura»: chi era Paolo Tescari, il veneziano ucciso in Texas

E’ stato centrato da un colpo di pistola sparato da un 17enne dopo la richiesta di una sigaretta. Il ritratto

Giacomo Costa
Paolo Tescari, 47 anni
Paolo Tescari, 47 anni

Da circa 14 anni si era trasferito negli Stati Uniti, scegliendo di seguire la madre dopo la morte del padre, ma Paolo Tescari era nato e cresciuto nel Veneziano, a cavallo tra Marghera, Spinea e il Miranese.

E, una volta adulto, aveva attraversato mezzo Veneto, spostandosi a Padova, a Valle del Cadore, nel Bellunese, nel corso di una vita non sempre facile.

Da ragazzino “Paolone il gigante buono” veniva portato dalla madre americana nella chiesa protestante della città giardino, assieme alle sorelle, ma spesso lo si vedeva giocare con i suoi coetanei nell’oratorio spinetese, seguendo il filo di amicizie che non si stringevano attorno a un solo quartiere. Figlio di un operaio molto noto in tutto il territorio, Tescari già da ragazzo era un volto altrettanto conosciuto, chi lo ricorda ne parla come di un ragazzo massiccio ma dall’animo fragile.

Veneziano ucciso da un 17enne in Texas. All’origine forse uno scambio di persona
Paolo Tescari, ucciso a 47 anni in Texas

Spirito irrequieto - “testa dura”, nella sintesi della sorella Elisabetta – il 47enne italoamericano era più volte finito nelle pagine della cronaca locale delle province venete perché coinvolto in qualche episodio finito male; i suoi alti e bassi con la giustizia, pur senza averlo portato a gravi conseguenze, erano forse stati uno dei motivi per cui intorno al 2010 decise di spostarsi definitivamente in America, probabilmente alla ricerca di una ripartenza libera dai pesi dei precedenti.

La fortuna di Tescari, però, non era molto migliorata una volta approdato negli States: da tempo era rimasto senza casa, lui stesso denunciava un rapporto enormemente conflittuale con il fisco americano, contro cui diceva di voler ricorrere in sede legale. Intanto era costretto a vivere tra i ricoveri per senzatetto: la mensa pubblica di Temple, in Texas, aveva imparato a conoscerlo bene e a poche ore dal suo omicidio ne ricorda l’animo gentile.

La sorella Elisabetta, anche lei oggi residente in Usa, abita a oltre quattro ore di distanza dalla cittadina texana in cui aveva trovato rifugio il 47enne e, per questo, i due avevano finito col vedersi sempre più di rado.

Anche così, la donna ricorda l’orgoglio del fratello nel raccontarle come, negli ultimi tempi, fosse riuscito a rimettersi in piedi, lasciandosi alle spalle molti problemi che l’avevano inseguito ancora dal Veneziano, e questo nonostante la sua situazione precaria.

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