Freddo in tutto il Nordest, ma quando possiamo accendere i termosifoni? Le regole provincia per provincia
Riscaldamenti accesi per un massimo di 14 ore al giorno e temperatura fissata a 19 gradi: ecco quando, come e dove si potrà accendere il riscaldamento. Ma attenzione: arriva l’“ottobrata”

Ammettiamolo. Abbiamo riaperto gli scatoloni per tirare fuori felpe, maglioni e cappottini più pesanti mentre fuori dalle finestre i monti sono già bianche. Sì perché mentre le temperature iniziano a scendere e in tutto il Friuli Venezia Giulia, ritorna ciclicamente la stessa domanda: quando sarà possibile accendere i riscaldamenti? Come ogni anno, l’accensione dei termosifoni è regolata da norme nazionali che fissano date, orari e limiti di temperatura, con l’obiettivo di contenere i consumi di gas e ridurre l’impatto ambientale.
Le date per il Friuli Venezia Giulia e il Veneto
Tutte le province della regione rientrano nella Zona climatica E, una delle più fredde d’Italia. Questo significa che i riscaldamenti potranno essere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile, per un massimo di 14 ore al giorno. Le amministrazioni comunali, però, hanno la facoltà di modificare queste date in base alle condizioni meteo o a particolari esigenze del territorio (Udine infatti ha già emesso una propria ordinanza per regolare il riscaldamento in casa). Periodo e limite di ore delle accensioni variano a seconda delle zone climatiche, che sono stati definiti dal Dpr 412 del 1993. Per esempio, nel resto di Italia, le altre zone sono:
- Zona A: dal 1° dicembre al 15 marzo, per 6 ore al giorno (ad esempio Lampedusa e Porto Empedocle).
- Zona B: dal 1° dicembre al 31 marzo, per 8 ore al giorno (Agrigento, Reggio Calabria, Messina, Trapani).
- Zona C: dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore al giorno (Napoli, Cagliari, parte della Puglia e gran parte della Sardegna).
Zona D: dal 1° novembre al 15 aprile, per 12 ore al giorno (fascia costiera ligure, molte province del centro Italia compresa Roma e aree interne delle isole maggiori). - Zona E: dal 15 ottobre al 15 aprile, per 14 ore al giorno (comprende la maggior parte delle regioni del nord e alcune zone appenniniche del centro. Coinvolte città come Milano, Torino, Bologna, Venezia, Udine, Trieste).
- Zona F: nessuna limitazione di periodo o orario; i riscaldamenti possono essere accesi tutto l’anno se necessario (aree alpine e località di alta montagna).
Temperature e regole
La normativa nazionale prevede una temperatura massima di 19 gradi all’interno delle abitazioni, con una tolleranza di 2 gradi in più. Anche in questo caso, i comuni possono decidere eccezioni o regolamenti specifici. Prima di accendere, però, bisogna fare attenzione alla manutenzione e controlli per verificare l’efficienza dell’impianto. Bisogna controllare la pressione, sfiatare i radiatori e assicurarsi che la caldaia sia stata revisionata sono passaggi fondamentali per evitare sprechi e incidenti.
Il decreto tuttavia viene applicato solo sugli impianti a gas, quelli alimentati a gasolio possono essere accesi liberamente. Lo stesso vale per chi usa legna e pellet: tutti a prescindere dal carburante utilizzato devono ridurre di un grado le temperature interne che non possono superare i 19 gradi nelle abitazioni e i 17 nelle aziende. In entrambi i casi, però, sono previsti due gradi di tolleranza.
Le esenzioni
Le regole ministeriali non si applicano negli ospedali, nelle cliniche o nelle case di cura e nelle strutture per anziani, nonché nelle strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti.
Zero limitazioni pure nelle sedi delle rappresentanze diplomatiche e delle organizzazioni internazionali non ubicate nei condomini, nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido, nelle piscine, nelle saune e nelle sedi delle attività industriali e artigianali con particolari esigenze tecnologiche o di produzione. Le stesse esenzioni sono state estese agli impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell’arco delle 24 ore: questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purché il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura di 16 gradi più 2 gradi di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione.
Lo stesso vale per gli edifici pubblici e privati dotati di impianti a fonti rinnovabili.
Cambio di temperatura
Attenzione però a chiudere il cambio armadio perché anche ottobre porta con sè qualche sorpresa. Non ultima un cambio di temperature previsto per le prossime settimane.
In arrivo sull'Italia la tanto attesa ottobrata dopo giorni di freddo anomalo. I prossimi giorni quindi trascorreranno all’insegna di un tempo in prevalenza stabile e soleggiato su gran parte delle regioni. Soltanto sul versante adriatico meridionale in cui soffieranno ancora forti venti da nord, potranno esserci delle veloci precipitazioni. E con l’arrivo dell’anticiclone e di più sole, anche le temperature aumenteranno gradualmente. I valori termici massimi a partire da domani, martedì 7 ottobre, saliranno fino a superare i 20-22°C su Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Sicilia. Successivamente si potranno toccare addirittura i 24-25°C a Firenze e a Roma sottolinea iLMeteo.it.
Questa situazione di calma atmosferica verrà solamente disturbata in Sardegna quando arriveranno delle piogge giovedì e venerdì. L’anticiclone dovrebbe riuscire comunque a proteggere l’Italia fino al weekend dell’11-12 ottobre, dopo di che il tempo potrebbe subire un nuovo e importante peggioramento.
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