Processo a Turetta, gli avvocati di Cecchettin: «Nessun pentimento per ciò che ha fatto»
Gli avvocati di Gino Cecchettin criticano la mancanza di pentimento di Filippo Turetta. L’avvocato difensore: «Prevedo una commisurazione della pena della giusta severità»

Filippo Turetta, imputato per il femminicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha ammesso davanti alla Corte d’Assise di Venezia di aver pianificato l’omicidio, confermando la premeditazione e una "lista di cose da fare" con la quale aveva tentato di coprire le tracce. Nell'interrogatorio durato quasi sei ore, Turetta ha raccontato in aula gli ultimi tragici momenti di Giulia, affermando di averla colpita per "non farla soffrire".
Gli avvocati di Cecchettin
«L'udienza di ieri ha certificato in tutto le imputazioni e le aggravanti. L'imputato ha peraltro mentito sin dall'inizio, e persino il memoriale, che nelle sue intenzioni dichiarate doveva essere un atto di trasparenza, è imbarazzante così come lo è stato il suo esame». Lo afferma l'avvocato Stefano Tigani, il giorno dopo l'udienza in cui Filippo Turetta, l'omicida di Giulia Cecchettin, ha risposto alle domande di Pm e legali, presentando una memoria di 80 pagine sulla vicenda.
«Turetta - prosegue Tigani - non merita alcuna attenuante, non ce ne sono proprio i presupposti. Non c'è pentimento, non c'è presa di distanza dall'illecito. Non c'è rispetto per la vittima e la famiglia. Nulla di nulla».
«Le lacrime le ha versate solo per se stesso dal mio punto di vista - insiste Tigani -. Di fronte a ciò credo che ci si aspetti una risposta adeguata. E io sono convinto che la Corte saprà ben giudicare. Un ringraziamento va fatto al Pm Andrea Petroni per come ha condotto l'indagine e l'esame».
«Turetta vuole evitare l'ergastolo e così omette, consegna prospettazioni inverosimili, compie marce indietro, che spesso offendono l' intelligenza media - spiega l’avvocato Nicodemo Gentile - Non c'è spazio per indulgenze perché Giulia poteva essere salvata e invece, Turetta, 'giudice clandestino', l'ha condannata a morte solo perché non rispondeva più alle sue aspettative».
L’avvocato di Turetta
Per Filippo Turetta «prevedo una commisurazione della pena della giusta severità». Così il prof Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, commenta il processo che vede il giovane imputato per l'omicidio di Giulia Cecchettin.
Anche se, spiega Caruso, «che i processi per reati come i femminicidi vengano definiti con l'ergastolo è abbastanza frequente. È una possibilità».
Dopo il lungo interrogatorio di ieri in Corte d'Assise a Venezia, il legale non ha più sentito Turetta - «sicuramente era scosso» - Essendo stato esaurito con l'udienza di ieri l'esame dell'imputato - la seduta del 28 è stata infatti annullata - è possibile che Turetta non si ripresenti più in aula: «dipenderà da lui», ma «in astratto, dal punto di vista processuale, non è più necessario».
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