Omicidio di Gemona, Lorena racconta come ha ucciso il figlio: «L’ho sezionato da sola»

L’infermiera spiega i dettagli della morte di Alessandro Venier: «Ho utilizzato un seghetto e un lenzuolo per contenere il sangue. Maylin ha solo portato i resti nell’autorimessa»

Lorena Venier
Lorena Venier

«Mi sono occupata da sola del 'depezzamento' di Alessandro: ho utilizzato un seghetto e un lenzuolo per contenere il sangue e l'ho sezionato in tre pezzi: non ci sono stati schizzi, per questo i carabinieri hanno trovato tutto in ordine».

È la sintesi della parte più drammatica del racconto di Lorena Venier dopo l’omicidio del figlio, Alessandro Venier. La donna, nel lungo racconto al pm e ripetuto al Gip, ha spiegato la successione degli eventi. Mailyn è intervenuta soltanto per spostare le tre parti nell'autorimessa.

«Una volta che Mailyn lo ha strangolato coi lacci delle scarpe, perché a mani nude non eravamo riuscite a soffocarlo, l'ho posizionato su un lenzuolo e lì ho separato alcune parti per permettere il trasporto nel garage, dove c'era il bidone nel quale il corpo doveva decomporsi», ha spiegato agli inquirenti la donna.

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Al centro Lorena Venier, reo confessa dell'omicidio del figlio, mentre viene portata via dalla sua abitazione

«Mi sono occupata personalmente di questa cosa - ha aggiunto - Mailyn è intervenuta soltanto per spostare le tre parti nell'autorimessa. Una volta inseriti i resti nel barile, lei ha anche usato la calce viva per coprirli. Sarebbero dovuti restare lì fino a quando, consumati, potevo trasportarli in montagna, per disperderli nel bosco, come dal desiderio che aveva sempre confidato a tutti».

L’autopsia

Intanto quella che è iniziata lunedì si prospetta una settimana chiave per le indagini: i carabinieri torneranno sul luogo del delitto per trovare un riscontro alla dettagliatissima confessione resa da Lorena Venier. In particolare, l’obiettivo è rinvenire alcune tracce di sangue

«Probabilmente martedì sarà conferito l'incarico per l'autopsia sul corpo della vittima del reato di Gemona». Lo ha reso noto, all'ANSA, il procuratore aggiunto di Udine, Claudia Danelon, in relazione alle indagini sulla morte di Alessandro Venier.

Inizialmente si era diffusa la notizia che gli esami autoptici avrebbero potuto essere eseguiti lunedì pomeriggio.

«Quanto all'effettuazione materiale dell'esame - ha precisato - dipende dalla disponibilità del professionista incaricato e dall'eventuale nomina di periti da parte delle due indagate. E' chiaro che da parte nostra c'è la richiesta della massima celerità per poter completare il quadro accusatorio».

Da parte sua, l'avvocato Federica Tosel, che assieme a Francesco De Carlo difende Mailyn Castro Monsalvo, ha già annunciato che nominerà un proprio consulente di parte, mentre Giovanni De Nardo, legale di Lorena Venier, si riserva una decisione nelle prossime ore, vista la dettagliatissima confessione della propria assistita

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