Addio al dottor Roberto Nardacchione, luminare della chirurgia del ginocchio
Aveva 73 anni. Fondatore dell’Unità Operativa del Ginocchio del Policlinico di Abano, ha contribuito in modo determinante a far crescere un reparto d’eccellenza, lasciando un’eredità professionale e umana profonda. Il funerale il 13 ottobre alle 15 a Santa Giustina a Padova

Si è spento all’età di 73 anni Roberto Nardacchione, medico e ortopedico di fama internazionale, noto come il «mago del ginocchio», che nel corso della sua carriera ha operato personaggi illustri e molti calciatori di alto livello.
La sua esperienza e professionalità lo hanno reso un punto di riferimento assoluto nella chirurgia del ginocchio.
UN PUNTO DI RIFERIMENTO
Ci sono medici che fanno il loro lavoro e poi ci sono quelli che lo trasformano in una missione. Roberto Nardacchione era questo: il punto di riferimento assoluto per tutto ciò che riguardava le gambe: ginocchia, caviglie, legamenti, passi, corse, cammini. Un nome che, solo a sentirlo, dava fiducia: perché «se ti opera Nardacchione, va tutto bene». Era quasi un marchio di qualità, un sinonimo di competenza, umanità e successo.
Nato a Udine il 20 marzo 1952, si era laureato in Medicina e Chirurgia a Padova nel 1977, per poi specializzarsi in Ortopedia e Traumatologia e in Chirurgia d’Urgenza.
Dal 1987 si è dedicato esclusivamente alla chirurgia del ginocchio, perfezionando le tecniche più avanzate negli Stati Uniti, all’Alabama sports medicine Institute di Birmingham, sotto la guida del celebre James Robert Andrews, padre della chirurgia ricostruttiva dei legamenti crociati.
Dopo anni come ortopedico ospedaliero, nel 1994 ha avviato la Chirurgia del ginocchio al Policlinico di Abano, presidio privato convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Qui ha diretto l’unità operativa fino al novembre 2016, trasformando il reparto in un centro di eccellenza nazionale, secondo solo all’Istituto Galeazzi di Milano per numero di protesi impiantate.
Tra il 2003 e il 2008 ha guidato come primario la struttura complessa di Ortopedia e traumatologia dell’Usl 16 di Padova. È stato anche professore a contratto alla Clinica ortopedica dell’Università di Padova, potendo così condividere la propria esperienza con i giovani medici della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia.
«Il ginocchio va considerato come un giunto complesso nel quale partecipano molti elementi tra ossa, cartilagine, legamenti. Ciascuna di queste componenti, per problematiche di tipo infiammatorio, traumatico o degenerativo può andare in sofferenza e può creare la malattia», spiegava.
PIONIERE DELL’INNOVAZIONE
Pioniere dell’innovazione, Nardacchione è stato tra i primi in Europa ad applicare la chirurgia robotica alle protesi monocompartimentali del ginocchio, estendendo poi la tecnica anche alla chirurgia protesica totale presso il Policlinico.
Il gruppo ospedaliero Leonardo, la direzione generale e tutti i colleghi del Policlinico Abano si sono uniti nel ricordo di Roberto Nardacchione, che hanno voluto omaggiare con parole di ammirazione: «Un medico stimato e professionista esemplare, che ha dedicato con passione e umanità gran parte della sua vita alla nostra struttura e ai suoi pazienti. Fondatore dell’unità Operativa di Chirurgia del Ginocchio, è stato un punto di riferimento per competenza, dedizione e innovazione.
Il suo impegno e la sua visione hanno contribuito a far crescere un reparto d’eccellenza, lasciando un’eredità professionale e umana che continuerà a ispirarci».
Il sindaco di Abano, Federico Barbierato, ricorda così il medico ormai aponense d’adozione, anche se negli ultimi anni abitava a Teolo: «Non era solo un medico straordinario, ma un uomo di grande umanità, capace di mettere sempre al centro la cura del paziente. Ha segnato profondamente la vita di molti cittadini, restituendo loro la possibilità di muoversi, correre e vivere senza dolore. La sua dedizione, la sua passione e la sua competenza rimarranno per sempre un esempio per tutti noi. Dobbiamo essergli grati».
I funerali sono in programma domani, 13 ottobre, alle 15 nella basilica di Santa Giustina, in Prato della Valle, dove si ritroveranno molti esponenti del mondo sanitario padovano, e non solo.
È probabile l’arrivo di tanti sportivi che Roberto Nardacchione ha aiutato nei tanti anni di lavoro, che vorranno dare l’ultimo saluto al loro dottore.
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