Marchi contro il Porto di Venezia: «Progetti fermi, perdiamo opportunità»

«La situazione è sconsolante». Enrico Marchi, presidente di Save, società aeroportuale veneziana, e azionista di Vtp, è intervenuto a gamba tesa a margine dell’inaugurazione del nuovo Terminal passeggeri di Fusina, dicendosi «molto amareggiato».
«La situazione delle crociere è sconsolante», ha esordito, «Inauguriamo questo Terminal, ma è l’unica cosa concreta da diversi anni. Non è stato realizzato il terminal crociere a Marghera, non è stato scavato il Vittorio Emanuele. Non ci sono le premesse per un cambio di marcia, ma un andamento inerziale e una grande chance persa per Venezia».
Prosegue: «L’anno prossimo partirà una nuova stagione e mancherà la banchina sul canale Nord molo Nord, a mio avviso il luogo meno adatto dover far arrivare le crociere, ma che doveva essere pronto nel 2023. Ciò toglie centinaia di migliaia di passeggeri all’aeroporto, oltre che un’opportunità a Venezia, perché tra coloro che non vogliono le crociere e coloro che le vogliono ad ogni costo, credo ci sia la possibilità di trovare punti di incontro che concilino rispetto dell’ambiente e sviluppo del territorio, occupazione ed economia».
Marchi interviene anche in merito alla partita più spinosa da sciogliere, vale a dire quella sul rinnovo della concessione per la gestione del traffico crocieristico dopo l’entrata in vigore del decreto legge 103/2021 il quale, bloccando il passaggio delle grandi navi per il bacino di San Marco e il canale della Giudecca, ha di fatto messo fuori gioco gli approdi della stazione Marittima.
«Siamo in alto mare, perché al di là della delibera del comitato portuale, sono state poste condizioni illogiche, incomprensibili e inaccettabili per il rinnovo: il Porto ha riconosciuto i danni subiti mediante clausole inaccettabili. A noi interessa che il Porto ci metta a disposizione due approdi per le navi oltre una certa lunghezza. Ma siamo indietro».
Precisa: «Il viceministro Edoardo Rixi ci ha fatto fare un passo avanti ma non definitivo, perché ci sono prescrizioni inattese e incomprensibili opposizioni a livello locale. Si continua a inserire all’interno dell’estensione della concessione il canale Nord molo Nord, il posto peggiore dove far arrivare le crociere».
Chiude: «L’atto non passerà in Cda a queste condizioni, voteremo contro e chiederemo a Vtp di impugnarlo».
L’ad e presidente di Vtp, Fabrizio Spagna, è più conciliante nei confronti dell’Autorità portuale, con la quale si sta cercando di trovare una mediazione. «Abbiamo preso atto del provvedimento dell’Autorità che ringraziamo perché allunga la concessione di dieci anni. È vero che alcune clausole fanno riflettere e per certi versi sono incomprensibili, quelle che limitano, ad esempio, alcuni diritti di Vtp.
Ma la concessione diventerà operativa quando sarà firmato il decreto suppletivo. E per allora contiamo, rispetto ad alcune di queste perplessità, di poter trovare il modo di limarle. A oggi non ci sono determinazioni né da parte di Vtp né del suo Cda. Valutiamo con i legali il significato di alcune clausole e la possibilità di trovare un accordo».
Anche il presidente dell’Autorità di sistema, Fulvio di Blasio, è fiducioso nella ricerca di una quadra: «Il percorso avviato con Vtp è sereno. Abbiamo adottato in comitato di gestione un decreto che approva una istanza di Vtp resa coerente con le indicazioni ministeriali e il parere dell’avvocatura, e questo ha consentito di valutare l’adeguamento temporale che serve per restituire a Vtp il periodo in cui non aveva goduto dei beni concessi, e un altro pezzo di adeguamento temporale per ammortizzare investimenti dovuti, sia alla Marittima che per adeguamenti infrastrutturali. Questi due elementi saranno recepiti all’interno dell’atto che verrà sottoscritto. Quando si lavora in modo ragionevole le cose funzionano».
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