L’Italia ai play-off: una doppietta di Retegui e un gol di Mancini piegano Israele

Allo stadio Friuli gli azzurri di Gattuso vincono 3-0 e si prendono gli spareggi di marzo, anche grazie a un super Donnarumma

Pietro Oleotto
L'esultanza dell'attaccante azzurro Retegui, autore di una doppietta (foto Petrussi)
L'esultanza dell'attaccante azzurro Retegui, autore di una doppietta (foto Petrussi)

Missione compiuta, l’Italia ha virtualmente staccato il biglietto almeno per gli spareggi che assegneranno gli ultimi quattro pass per il Mondiale 2026, nella speranza – una sorta di irrealistica chimera – che la Norvegia si schianti contro l’Estonia (che martedì 14 ottobre ha pareggiato con la cenerentola del Girone I, la Moldavia) a novembre e perda lo scontro diretto con gli azzurri a San Siro.

 

Soltanto così la nostra Nazionale eviterebbe la coda per accedere alla fase finale della Coppa del mondo. Le ultime due volte i play-off si è rivelati delle autentiche forche caudine per i colori azzurri, ma è un discorso da rinviare al 21 novembre, quando nell’urna di Zurigo, nella sede della Fifa – in prima fascia, da testa di serie – ci sarà realisticamente l’Italia e bisognerà fare i conti con le avversarie da sconfiggere nel doppio turno.In proiezione la prima sfida sarebbe in casa contro una delle recuperate dalla Nations League, tra le quali sta per finire la Svezia che, dopo aver perso in casa col Kosovo, ha cacciato il ct, l’ex milanista Tomasson. La Svezia che impedì all’allora ct Ventura di giocarsi il Mondiale del 2018 in Russia, un flop clamoroso che quattro anni dopo fu replicato dal Mancini.

 

L’attuale commissario tecnico, Rino Gattuso, paga in classifica la sconfitta del predecessore Spalletti con la nuova corazzata della Scandinavia, la Norvegia di Haaland, di Nusa che ieri ha segnato la rete del pareggio nel test amichevole di Oslo con l’Australia. In campo molte seconde linee con la solita intensità. Quella che è mancata all’Italia, capace di sfondare il muro di Israele soltanto su calcio di rigore. Gattuso in attacco ha proposto all’inizio una formula light per prendere d’infilata la difesa israeliana. «Hanno dei centrali non velocissimi», aveva confidato prima del match , per poi inserire Raspadori nel tandem offensivo accanto a Retegui.

Tutte le immagini degli scontri a Udine

Pacifici fino al termine del corteo ma una volta arrivati in piazza Primo Maggio, sede prescelta per la conclusione del corteo pro Palestina che ha visto sfilare per Udine circa 10 mila persone, alcune frange esagitate celatesi tra i manifestanti hanno iniziato ad avanzare minacciosamente verso le forze dell'ordine, usando tutto quello che trovavano per strada come oggetti da lanciare verso polizia e carabinieri. Da lì è iniziata la guerriglia, con un bilancio finale di alcuni feriti.
Pacifici fino al termine del corteo ma una volta arrivati in piazza Primo Maggio, sede prescelta per la conclusione del corteo pro Palestina che ha visto sfilare per Udine circa 10 mila persone, alcune frange esagitate celatesi tra i manifestanti hanno iniziato ad avanzare minacciosamente verso le forze dell'ordine, usando tutto quello che trovavano per strada come oggetti da lanciare verso polizia e carabinieri. Da lì è iniziata la guerriglia, con un bilancio finale di alcuni feriti.
Pacifici fino al termine del corteo ma una volta arrivati in piazza Primo Maggio, sede prescelta per la conclusione del corteo pro Palestina che ha visto sfilare per Udine circa 10 mila persone, alcune frange esagitate celatesi tra i manifestanti hanno iniziato ad avanzare minacciosamente verso le forze dell'ordine, usando tutto quello che trovavano per strada come oggetti da lanciare verso polizia e carabinieri. Da lì è iniziata la guerriglia, con un bilancio finale di alcuni feriti.
Pacifici fino al termine del corteo ma una volta arrivati in piazza Primo Maggio, sede prescelta per la conclusione del corteo pro Palestina che ha visto sfilare per Udine circa 10 mila persone, alcune frange esagitate celatesi tra i manifestanti hanno iniziato ad avanzare minacciosamente verso le forze dell'ordine, usando tutto quello che trovavano per strada come oggetti da lanciare verso polizia e carabinieri. Da lì è iniziata la guerriglia, con un bilancio finale di alcuni feriti.
Pacifici fino al termine del corteo ma una volta arrivati in piazza Primo Maggio, sede prescelta per la conclusione del corteo pro Palestina che ha visto sfilare per Udine circa 10 mila persone, alcune frange esagitate celatesi tra i manifestanti hanno iniziato ad avanzare minacciosamente verso le forze dell'ordine, usando tutto quello che trovavano per strada come oggetti da lanciare verso polizia e carabinieri. Da lì è iniziata la guerriglia, con un bilancio finale di alcuni feriti.

La punta di un iceberg tattico che si concretizzava numericamente con un 3-5-2 estremamente elastico, visto che spesso i tre centrali Di Lorenzo, Mancini e Calafiori, venivano affiancati sulla linea da Dimarco, a sinistra, con conseguente spalmatura del centrocampo: Cambiaso a destra, Tonali largo a sinistra, in mezzo Barella e Locatelli.

Risultato? La manovra nasce e si sviluppa a destra. Dopo 6 minuti la prima girata di Retegui murata su traversone dalla fascia, dopo 10 un’azione travolgente di Cambiaso che parte dall’esterno si accentra e fa sibilare il sinistro a pochi centimetri dalla porta di Glazer. Ma al centro della mediana non tutti i duelli sono azzurri e le ripartenze avversarie sono ficcanti, come si sapeva dalla gara d’andata: prima ci prova Gloukh, tiro sul fondo al 19’, poi, dopo prima della mezzora, il miracolo di Donnarumma che disinnesca una botta ravvicinata di Salomon servito da Baribo. Ci vuole un’iniziativa finalmente sulla sinistra per scardinare la difesa israeliana, un’azione rugbistica per il passaggio in area per di Retegui che al 45’ anticipa Ballaxa che lo atterra. Rigore. Batte lo stesso centravanti dell’Al-Qadisiya che trasforma.

Nella ripresa si vede una Nazionale meno contratta, seppur a tratti farlallona, quando, al 9’ concede il diagonale a Baribo che Donnarumma neutralizza in tuffo. «Gigio, Gigio, Gigio», canta in coro un teatrale Stadio Friuli.

 

In attacco, invece, per tutta la frazione si vede Pio Esposito al posto di Raspadori, e l’impatto dell’interista consente all’Italia di mollare l’osso del possesso palla insistito a vantaggio di qualche ripartenza in più: prima, al 21’, un gol in fuorigioco di Cambiaso, poi al 29’ la doppietta di Retegui, letteralmente scatenato che a cinque minuti dal 90’ offre il pallone del tris a Esposito che spreca. La scritta “Game Over” la appende così in pieno recupero Mancini: 3-0 e arrivederci a novembre.


ITALIA  – ISRAELE   3 – 0

ITALIA (3-5-2) Donnarumma, Di Lorenzo, Calafiori, Mancini, Cambiaso (40' st Spinazzola), Locatelli (40' st Cristante), Barella, Tonali (47' st Piccoli), Dimarco, Raspadori (46' Pio Esposito), Retegui (47' st Cambiaghi). Ct Gattuso.

ISRAELE (4-3-3) Glazer, Dasa (44' st Mizrahi), Baltaxa, Blorian, Revivo, E. Peretz (30' st Abu Fani), Gloukh, Khalaili (27' st Toriel), Biton, Baribo (27' st Turgeman), Solomon (44' st Shua). Ct Shimon.

Arbitro Turpin (Francia).

Marcatori Al 46’ Retegui (rigore); nella ripresa, al 29’ Retegui, al 48' Mancini.

Note Angoli: 4-3. Recupero: 3' e 4'. Ammoniti: Biton, Tonali e Barella. Spettatori: 9.965 per un incasso di 174.113 euro.

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