Ddl fine vita, la maggioranza trova l'intesa
La prossima settimana si arriverà a un testo. Approderà in Senato il 17 luglio

Si è sciolto uno dei nodi più spinosi che avevano creato uno stallo in maggioranza per quanto riguarda il ddl fine vita: il ruolo del servizio sanitario.
La prossima settimana, dunque, i due relatori, il senatore veneto Pierantonio Zanettin (Fi) e Ignazio Zullo (FdI), faranno arrivare un testo nel comitato ristretto incaricato di scrivere il testo base del progetto di legge. L’obiettivo rimane quello di rispettare il calendario del Senato, che vorrebbe che il ddl approdasse in aula il 17 luglio.
A margine dell’incontro di martedì 17 giugno del comitato ristretto è emerso che ha vinto la linea di Fratelli d’Italia: come rivendica il presidente della commissione Affari sociali del Senato, Francesco Zaffini (FdI), «l’importante è che non ci sia il coinvolgimento del servizio sanitario nazionale, cioè il denaro pubblico non paga una prestazione» che si materializza «in un diritto a morire».
Zanettin riassume così i punti fermi elaborati finora: «Bisognerà rispettare le quattro condizioni della Corte, ci sarà il requisito dell’inserimento della persona in un percorso di cure palliative, e verrà creato un comitato etico nazionale».
E sottolinea che il suo obiettivo è quello di «arrivare a una legge più condivisa possibile», rimarcando: «Abbiamo fatto passi avanti notevoli, ora si sta parlando di come scrivere la legge e nessuno dice più di non volerla fare».
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