Botulino nei sott’olio, famiglia intossicata

Madre, padre e figlio di San Vito al Tagliamento ricoverati in medicina d’urgenza all’ospedale Santa Maria degli Angeli

Edoardo Anese
Il botulino si trovava nelle melanzane sott'olio (foto generica)
Il botulino si trovava nelle melanzane sott'olio (foto generica)

L’illuminazione di un medico, che osservando i sintomi li ha collegati a una probabile intossicazione da botulino, ha salvato la vita a un intera famiglia residente a San Vito al Tagliamento: ai genitori e al figlio di 19 anni.

La madre, 50enne, e il ragazzo si erano presentati al pronto soccorso del locale ospedale manifestando annebbiamento e sdoppiamento della vista, oltre alla dilatazione delle pupille.

Dopo che i primi accertamenti non avevano fatto emergere alcun anomalia, una frase pronunciate dai due consorti ha stimolato l’intuito di un medico che li stava visitando.

I due, infatti, hanno riferito che, qualche giorno prima, avevano mangiato delle verdure sott’olio. A quel punto, dopo aver chiarito la situazione, è partita la corsa contro il tempo.

Il Centro anti veleni di Pavia, informato dei fatti in quanto punto di riferimento nazionale per la gestione di casi di questo tipo, ha disposto immediatamente il trasferimento di madre e figlio nella Medicina d’urgenza del Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dove si trovano ancora sotto osservazione insieme al padre, asintomatico.

Si tratta di una decisione precauzionale, considerando che i sintomi possono apparire anche dopo ore dal consumo del cibo infetto. I medici, nel frattempo, hanno effettuato le analisi su un campione dell’alimento in questione, accertando l’effettiva contaminazione da botulino.

Nel frattempo, grazie al gioco di squadra tra aziende sanitarie e forze dell’ordine è stato inviato a Pordenone, da Bologna, l’antidoto, somministrato ai pazienti. Da quanto si è potuto apprendere le condizioni della famiglia sanvitese sono stabili.

Resta comunque alta l’attenzione nei loro confronti, che continuano a essere sottoposti ad accertamenti e monitoraggi. Quanto accaduto si è rapidamente diffuso in ospedale. Il primario del reparto di medicina Maurizio Tonizzo ha tirato un sospiro di sollievo. «Se non fosse stato per l’illuminazione del medico del Pronto soccorso – ha riferito – le cose sarebbero potute andare diversamente».

Anche il sindaco Alberto Bernava, informato dei fatti, ha tirato un sospiro di sollievo. «Ringrazio il personale sanitario intervenuto - ha riferito - e auguro una pronta guarigione alla famiglia di San Vito coinvolta in questa bruttissima esperienza». 

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