Biennale Arte di Venezia, la nuova direttrice è la camerunense Koyo Kouoh
Il presidente Buttafuoco: «Con lei la Biennale conferma quel che da oltre un secolo offre al mondo: essere la casa del futuro». La direttrice: «Qui il centro di gravità dell’arte»

La camerunense Koyo Kouoh è la nuova direttrice del settore Arti Visive della Biennale. Il consiglio di amministrazione, su proposta del presidente Pietrangelo Buttafuoco, l'ha nominata con lo specifico incarico di curare l'edizione numero 61 dell'Esposizione internazionale d'arte nel 2026.
Chi è
Kouoh dal 2019 è direttrice esecutiva e chief curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa a Città del Capo, in Sudafrica.
È stata direttrice artistica fondatrice di RAW Material Company, un centro per l'arte, la conoscenza e la società a Dakar, Senegal. Ha fatto parte del team curatoriale di documenta 12 e documenta 13 (2012). Nel 2020 ha ricevuto il Grand Prix Meret Oppenheim, prestigioso premio svizzero che riconosce successi nei campi dell'arte, dell'architettura, della critica e delle esposizioni. Vive e lavora tra Città del Capo, Sudafrica; Dakar, Senegal; Basilea, Svizzera.
Il commento del presidente Buttafuoco
«La nomina di Koyo Kouoh alla direzione artistica del Settore Arti Visive è la cognizione di un orizzonte ampio di visione nel sorgere di un giorno prodigo di parole e occhi nuovi», dice il presidente Buttafuoco, «Il suo sguardo di curatrice, studiosa e protagonista nella scena pubblica incontra, infatti, le intelligenze più raffinate, giovani e dirompenti. Con lei qui a Venezia, la Biennale conferma quel che da oltre un secolo offre al mondo: essere la casa del futuro».
La direttrice
«L'Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia è da oltre un secolo il centro di gravità dell'arte», le prime parole della nuova direttrice, «Artisti, professionisti dell'arte e dei musei, collezionisti, galleristi, filantropi e un pubblico in continua crescita si riuniscono in questo luogo mitico ogni due anni per cogliere il battito dello Zeitgeist. È un onore e un privilegio unici seguire le orme degli illustri predecessori nel ruolo di direttore artistico e creare una mostra che spero possa avere un significato per il mondo in cui viviamo attualmente e, cosa più importante, per il mondo che vogliamo costruire. Gli artisti sono i visionari e gli scienziati sociali che ci permettono di riflettere e proiettare in modi che solo questa professione consente. Sono profondamente grata al Consiglio di amministrazione della Biennale e in particolare al suo presidente, Pietrangelo Buttafuoco, per avermi affidato questa missione così importante e non vedo l'ora di lavorare con l'intero team».
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