Bezos-Sanchez, ecco la festa alla Madonna dell'Orto: sicurezza e glam
Gli sposi raggianti al party, all’arrivo “Parole parole” di Mina. Una folta schiera di divi e vip. Mr. Amazon: «Questa città è parte integrante della nostra storia»

Le transenne in fondamenta e i canali bloccati non bastano a schermare la sfilata. Nella città dei pedoni, a un certo punto, tocca offrire il fianco agli sguardi curiosi, ai teleobiettivi dei paparazzi, agli occhi che sbirciano dalle finestre delle case. Vale per tutti, persino per il terzo uomo più ricco del pianeta.
Giovedì 26 giugno sera, per una sera, la Madonna dell’Orto ha fatto concorrenza al tappeto rosso del Lido: con tre mesi di anticipo sulla Mostra del cinema, il primo appuntamento della tre giorni nuziale di Jeff Bezos e Lauren Sanchez ha richiamato una parata di stelle nel cuore di Cannaregio, per una notte diventato il centro del mondo, tra multimiliardari, famiglie reali (di nome o di fatto) e divi di Hollywood.
Pochi passi, dalla cabina del taxi al portale della chiesa, ma abbastanza per catturare con un flash lo sguardo altero di Ivanka Trump, il sorriso aperto di Oprah Winfrey, il profilo di Orlando Bloom, l’eleganza della regina Rania di Giordania. E poi, ancora: l’arrivo dello stilista Domenico Dolce, i lunghi abiti del clan Kardashian – in laguna al gran completo – i saluti dalla barca di Diane Von Furstenberg. Infine loro, gli sposi: emersi dai vetri oscurati del loro motoscafo a noleggio, vengono salutati dalle prime note che si alzano dietro le vetrate.
«Ti guardo ed è come la prima volta», canta Mina dalle casse, «Tu sei la frase d’amore cominciata e mai finita», eppure per mister Amazon e consorte non ci sono solo «parole, parole, parole»: il matrimonio dell’anno ha travolto Venezia con un esercito di guardie, cuochi, fioristi, acconciatori, pasticceri, disc-jockey. E donazioni.
Sogno esaudito
Jeff Bezos giovedì 26 giugno l’ha spiegato con una pennellata di poesia: «Venezia non è solo uno sfondo per la nostra celebrazione: questa città è un simbolo, è un sogno sospeso sull’acqua, ed è parte della nostra storia. È un privilegio essere qui e contribuire, anche solo in parte, a preservare la sua bellezza per chi verrà dopo di noi».
Il patron di Amazon si riferiva alle donazioni elargite per la salvaguardia della laguna, in un rimpallo che il sindaco Luigi Brugnaro non ha mancato di cogliere al volo: «Lui può fare di tutto, ecco perché bisogna far vedere quali sono le potenzialità di Venezia, mostrare i luoghi, quello che già si sta facendo. Poi, sulla base dei progetti che incontrano, saranno loro a decidere a cosa possono essere interessati».
Il dibattito sui tre giorni di festa, però, non si esaurisce tra Ca’ Farsetti e il visitatore illustre: il centro storico si è già riempito di manifestanti che guardano agli eventi di questi giorni come l’occasione perfetta per portare avanti le loro battaglie e sabato 28, dalla stazione di Santa Lucia, partirà la marcia del comitato che aveva suggerito il tuffo nei canali attorno alla Scuola grande della Misericordia – di proprietà del primo cittadino – che si è trasformato in corteo contro la guerra al cambio di location deciso dai wedding planner di Lanza & Baucina.
Dalle calli e dai campielli, invece, i veneziani si dividono tra curiosi, polemici e favorevoli: tutte e tre le categorie erano ben rappresentate giovedì 26 giugno sera alla Madonna dell’Orto, tra chi si lamentava dei controlli sui documenti, chi ricordava le magie dell’indotto milionario, chi si sporgeva dalla finestra per rubare uno scatto col cellulare.
La logistica della sicurezza
È stato lo stesso comandante della polizia locale, Marco Agostini, a spiegare come siano stati schierati sul posto ben 40 agenti, pagati con 50 mila euro arrivati dalle casse di mister Amazon, evidentemente attraverso vari progetti specifici che impiegano non solo gli uomini in turno ma anche quelli che decidono di offrirsi per degli straordinari volontari, ben retribuiti.
La macchina della sicurezza si è espressa nei lunghi sopralluoghi pomeridiani in fondamenta, tra sommozzatori e specialisti sui tetti, ma anche nella “no fly zone” estesa che in questi giorni impedisce il sorvolo ai droni su tutta la città, compresa l’isola di San Giorgio e il canale della Giudecca - normalmente esclusi dal divieto ma al centro degli appuntamenti di venerdì 27.
L’arrivo della regina di Giordania, poi, ha costretto la questura a uno sforzo aggiuntivo: se già la figlia del presidente Usa non fosse stata abbastanza, la reale Rania ha obbligato a una sorveglianza ulteriormente estesa su tutti i luoghi della laguna.
In questo trionfo di divise, bodyguard dagli occhiali scuri e moto d’acqua a tagliare i canali, i residenti hanno aggiunto del loro: i singhiozzi della rete dati cellulare che giovedì 26 giugno hanno segnato i telefonini di laguna e terraferma per qualcuno erano conseguenza di qualche forma di sorveglianza digitale; più banalmente, si è trattato di un sovraccarico: se anche mister Amazon non si è portato in valigia i server di Alexa, di sicuro il suo entourage ha finito per intasare i ripetitori.
Ipotesi di una festa
L’eccitazione di queste giornate cerca Bezos un po’ ovunque, figuriamoci dove fervono preparativi da grandi occasioni. A Torcello, anzi nell’isola di San Giovanni Evangelista, sono stati i gazebo bianchi a tradire l’evento in allestimento negli spazi di villa Baslini: un momento collaterale nel programma di venerdì 27 e sabato 28? Le risposte sono trincerate nel riserbo, le ipotesi si spingono verso un pigiama party immerso nel verde.
La location vuole la sua parte: è l’unico edificio rimasto intatto del complesso monasteriale, costruito prima dell’anno mille e distrutto in epoca napoleonica. Intanto commercianti ed esercenti si dicono in attesa di vedere un po’ di movimento: «Bezos? Non ci dà fastidio», commenta la barista di un chioschetto vicino alla chiesa, «In una stagione partita sottotono, avere per qualche giorno un evento di questo tipo fa bene all’economia. Sbagliato lamentarsi sempre», conclude.
L’altra grande domanda è sui fuochi d’artificio: arriveranno a colorare il bacino di San Marco o si tratterà dell’ennesima sparata? Le autorizzazioni per uno spettacolo pirotecnico, in realtà, ancora non ci sono.
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