La storia dei bimbo senza amici e l’appello social della mamma: «Venite al suo compleanno»

Il bambino di Padova, a cui è stato diagnosticato l’autismo, domenica 14 settembre compirà 10 anni e la madre ha organizzato una festa al parco. «In passato non veniva mai nessuno, stavolta tanti genitori che non conosco mi hanno detto che porteranno i figli: sono commossa»

Alice Ferretti
Mamma Giulia con il suo bambino
Mamma Giulia con il suo bambino

«Domenica 14 settembre compio 10 anni e la mamma sta organizzando una merenda di compleanno per me nel mio parco preferito! Io non ho molti amici perché sono un bambino autistico e non sono molto popolare fra gli altri bambini. La mamma ha provato a chiedere anche ai bambini del parco ma non è sicuro che possano esserci. Vuoi venire al mio compleanno?».

Basterebbero queste poche righe per commuovere, ma soprattutto far riflettere, su cosa sia l’autismo e cosa possa provare un bambino se alla sua festa di compleanno non dovesse partecipare nessuno. Ma fortunatamente sembra proprio che questo non accadrà, perché Giulia, la sua mamma, ha avuto il coraggio di rendere pubblica la questione, scrivendo un post su Facebook, con tanto di foto del bimbo, che in queste ore sta facendo il giro del web. Un post che ha provocato la reazione di decine e decine di genitori, che hanno risposto a Giulia che sì, i loro bambini parteciperanno volentieri alla festa di compleanno di suo figlio.

«È da due giorni che sto piangendo, commossa da quanta solidarietà mi sta arrivando», dice Giulia. «Tantissime mamme e papà mi hanno scritto messaggi meravigliosi e mi hanno detto che sicuramente parteciperanno alla festa di mio figlio».

Il compleanno si terrà dalle 16.30 alle 18 al “Giardino Campanula” di piazza Azzurri d’Italia, a San Carlo, all’Arcella, vicino al palazzetto sportivo.

Il bambino in un momento di relax
Il bambino in un momento di relax

«Il mio è un bambino speciale. A pochi mesi gli è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico e un ritardo globale dello sviluppo. Da piccolo era davvero molto grave ma con il passare del tempo ha fatto passi da gigante. Ad oggi è molto più presente nel qui e ora», racconta mamma Giulia. «Fin da quando frequentava l’asilo ci ho sempre tenuto a farlo sentire nonostante tutto un bambino normale, come tutti gli altri, e gli ho sempre organizzato delle festine di compleanno». Feste però che non avrebbero mai riscosso un grande successo.

«Invitavo tutta la classe ma non veniva quasi mai nessuno, tranne un bambino, accompagnato dalla mamma e un fratellino piccolo, e un’altra mamma, che addirittura si faceva prestare i figli della sorella per fare numero». Il bambino a causa delle sue problematiche ha sempre fatto fatica a esprimere i suoi stati d’animo, soprattutto quando era molto piccolo: «Ricordo che lui a queste festicciole che gli organizzavo sorrideva e io pensavo, “bene, vuol dire che è felice”. E così abbiamo passato tanti compleanni».

Finché il bambino non è diventato più grande, e anche più consapevole per certi versi. «Quando era in prima elementare abbiamo cambiato casa e di conseguenza anche scuola», spiega Giulia. «All’inizio è stato accettato come tutti gli altri, poi evidentemente gli altri bambini si sono resi conto delle grosse difficoltà di mio figlio. Nonostante ciò ho continuato a organizzargli la festa di compleanno, invitando tutta la classe. La situazione però è andata via via peggiorando».

Alla festa del bambino infatti non si presentava quasi mai nessuno. «Non voglio puntare il dito, ma mi sono resa conto negli anni che l’autismo non è conosciuto. I genitori non lo sanno spiegare ai figli e soprattutto si pensa sempre “massì tanto lui non capisce, non si rende conto, cosa vuoi che sia”». La mamma racconta un aneddoto che fa capire quale fosse la situazione: «Ricordo ancora quando alla festa di mio figlio si presentò solo un bambino, e il giorno seguente alla festina di un altro bambino della classe si presentarono tutti».

Quest’anno è ancora più importante che il parco, dove il bambino festeggerà il suo decimo compleanno non rimanga vuoto: «Quest’anno mio figlio è molto più maturo, si rende davvero conto di tutto, e così ho pensato di dover fare qualcosa. Ho visto tani reels di mamme americane che hanno pubblicato le foto o i video delle festine dei propri figli deserte e così ho deciso che non voglio far vivere a mio figlio questo dolore. Voglio renderlo felice, vederlo sorridere. E credo che grazie al cuore grande dei padovani questa volta tutto ciò sarà possibile». 

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