Auto intestata a sua insaputa, deve pagare decine di multe
L’odissea di Cristiano Gobbi, che si è scoperto proprietario di un veicolo mai usato. Piovuti verbali da tutta Italia, inizialmente gli è stato pignorato il conto corrente. Il mezzo è stato comprato nel 2020 usando i documenti dell’uomo

Talmente tante multe da portare al pignoramento del conto corrente, peccato che l’auto responsabile di tutte quelle infrazioni gli fosse stata venduta – e quindi intestata – a sua totale insaputa, tanto che lui quelle quattro ruote non le ha mai viste. È questa l’incredibile vicenda capitata a Cristiano Gobbi, residente di Mirano rimasto vittima di una serie di provvedimenti amministrativi ma, di fatto, del tutto incolpevole. A raccontarla è stato lo stesso Gobbi, parlando davanti alle telecamere di Striscia la Notizia.
«Quando sono arrivate le prime multe, da tutte le parti d’Italia, ho subito informato i carabinieri della stazione di Mirano che l’auto in questione non era in mio possesso», ha spiegato al microfono dell’inviato Moreno Morello, «Il problema però non si è risolto là, anzi».
Nel corso del tempo i verbali non hanno fatto che aumentare, e sono arrivate decine e decine di nuove sanzioni, per migliaia di euro. A chiarire cosa possa essere successo è la precedente proprietaria del mezzo, una donna di Valle di Cadore: la donna ha spiegato che nel luglio del 2020 si è presentato da lei un uomo intenzionato a comprare quell’utilitaria che lei aveva messo in vendita; l’acquirente però ha chiesto alla signora di intestare il mezzo a Cristiano Gobbi, mostrando le copie dei documenti dell’uomo del quale era venuto in possesso chissà come – una procedura che è ammessa dalla legge, e che proprio grazie ai documenti dovrebbe scongiurare la possibilità che un bene venga intestato a una persona inconsapevole.
Le contravvenzioni, nel corso degli anni, sono arrivate a decine di migliaia di euro totali e, a quel punto, il miranese si è rivolto all’avvocato, Mauro Vespani, che ha scritto a tutti gli enti interessati e che avevano emesso multe. Dal Comune di Treviso è arrivato un no alle sue richieste di sospensione, così come da Maserada di Piave e dall’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta; il Comune di Venezia non ha mai risposto. Solo dal municipio di Mira si è deciso di accogliere le istanze di Cristiano Gobbi.
«Il nostro comandante ha controllato attentamente la documentazione e ha verificato che a questo punto nulla era dovuto», conferma il sindaco Marco Dori. Alcuni enti hanno risposto che Cristiano Gobbi avrebbe dovuto ricorrere nei tempi previsti contro ogni sanzione ritenuta ingiusta. Ora Gobbi non ha più il conto corrente, pignorato, mentre la sua auto – quella che usava davvero – è sottoposta a un fermo amministrativo che non gli consente di utilizzarla, tanto che lui è costretto a spostarsi con la motocicletta. La speranza ora è che per l’uomo la questione possa risolversi velocemente, chiarite tutte le reali responsabilità dell’accaduto, magari identificando anche il vero colpevole di tutte quelle infrazioni.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia