A Venezia serve lo statuto speciale, non riproporre la tassa d’imbarco
Il presidente di Save: «Il Comune si è indebitato per fare il Bosco dello sport e ora deve pagare interessi e debito stesso»

Sembra dunque che il Sindaco Brugnaro e l’Assessore Zuin vogliano riprovare a mettere le mani nelle tasche dei veneti, degli italiani e dei turisti che prendono l’aereo all’aeroporto Marco Polo, indipendentemente da dove vengano o dove siano diretti.
Una scelta incomprensibile alla luce del buon senso oltre che della sentenza del Consiglio di Stato che ha testualmente messo in evidenza “anche la non proporzionalità della misura e la sua incidenza su persone (i passeggeri in partenza da Venezia) che verosimilmente potrebbero non essere cittadini veneziani, né turisti in visita a Venezia, ma magari cittadini veneti che periodicamente si imbarcano all’aeroporto di Venezia e che pertanto alcun beneficio potrebbero ricevere dai servizi resi dal Comune di Venezia”.
Una scelta tanto più ingiustificata pensando anche alla confinante Regione Friuli Venezia Giulia che ha addirittura abolito anche la tassa nazionale di 6,50 € per coloro che prendono un aereo da Trieste, talché, come ancora evidenziato dalla richiamata sentenza, “introducendo l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco pari a € 2,50 la tassazione per chi parte dall’aeroporto di Venezia passa da € 6,50 a Euro 9 divenendo così la più elevata in Italia”: un bel primato per il Sindaco Brugnaro e il suo Assessore Zuin!
A tal punto che la compagnia Ryanair, in conseguenza della tassa ha tolto un aereo dalla base di Venezia, generando così nel solo primo trimestre, per il Veneto, una perdita di PIL di 12,5 milioni, pari all’incirca all’ importo delle tasse aggiuntive sui diritti d’imbarco e dell’intero anno.
Desidero sottolineare inoltre come la sentenza del Consiglio di Stato, contrariamente a quanto più volte affermato dal Sindaco e da Zuin, abbia messo in correlazione l’ introduzione della suddetta tassa con l’indebitamento assunto dal Comune per lo stadio e la palestra del Bosco dello sport, dove afferma come il Comune non abbia preso in considerazione altre forme di entrate in relazione “all’accensione di un nuovo debito per la realizzazione in parte con i fondi del PNRR, di una importante area sportiva con stadio e arena ovvero un’area destinata in particolare alla fruizione della cittadinanza”.
Cioè, il Comune si è indebitato per fare il Bosco dello sport e ora deve pagare interessi e debito stesso. Molto meglio sarebbe stato lasciar costruire quest’opera, come normalmente avviene, a privati, incassando fondi anziché spenderne.
Invece che continuare a imporre gabelle di vario genere, credo che il Comune dovrebbe impegnarsi in un grande disegno per il futuro di Venezia, continuando a insistere per il ripristino della Legge Speciale che serviva a contribuire alla salvaguardia della città riconoscendone le specificità. Magari come fatto per Roma: nel 2010 l’allora Governo, ha istituito l’Ente territoriale speciale di Roma Capitale dotato di particolare autonomia, in attuazione di un emendamento proposto con legge costituzionale del 2001: credo che anche Venezia avrebbe diritto ad uno statuto speciale, magari attraverso la costituzione di un Ente territoriale speciale, che potremmo chiamare “Venezia Serenissima”, con il primo compito di salvaguardare i cittadini veneziani e quindi la città stessa, permettendo ad esempio di tagliare le imposte ai residenti a Venezia, magari attraverso un fondo di perequazione che renda il costo di vivere a Venezia confrontabile con il costo della vita in terraferma (e non si tratta di privilegi ma di UGUAGLIANZA), e poi tante altre iniziative come promuovere i negozi di prossimità ecc. che si potrebbero mettere in atto.
Il Sindaco si dovrebbe impegnare dunque a cercare di portare le risorse che in passato il territorio ha avuto e di cui abbiamo diritto per salvaguardare Venezia, senza tassare e danneggiare l’economia veneta.
Un impegno che coinvolga anche tutti i nostri politici in un vasto programma perché come diceva Bruno Visentini, “siamo tutti veneziani di terraferma”.
In chiusura, ricordo al Sindaco come Luigi Einaudi sottolineasse sempre la necessità di “conoscere per deliberare” e lo invito dunque a riflettere e a informarsi bene anche sulle problematiche e sui temi del trasporto aereo prima di procedere ancora, perché, per dirla con Sant’Agostino, “errare humanum est, perseverare diabolicum”...
*Presidente Gruppo SAVE
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