IOV, vent’anni di innovazione nella lotta contro il cancro

Alla fine degli anni ’90, mentre le malattie cardiovascolari iniziavano a fare meno vittime grazie a nuove terapie, il cancro diventava la principale emergenza sanitaria. La ricerca oncologica avanzava rapidamente, ma mancava un collegamento diretto tra i risultati del laboratorio e l'applicazione clinica. Da questa esigenza nasce il progetto dello IOV: un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pensato per unire assistenza medica e ricerca traslazionale, in linea con il Piano Oncologico Nazionale.

Nel 2004 prende forma il “Consorzio IOV”, che avvia le prime attività. Il riconoscimento ufficiale come IRCCS arriva il 18 marzo 2005. Pochi mesi dopo, la Legge Regionale del 22 dicembre istituisce formalmente l’Istituto Oncologico Veneto. Da luglio 2004, l’IOV IRCCS è diventato un punto fermo per la cura, la prevenzione e la ricerca sul cancro in Veneto. Oggi, a vent’anni di distanza, è un centro d’eccellenza riconosciuto in Italia e all’estero. Un luogo dove medici e ricercatori lavorano insieme e il paziente è seguito in un percorso che integra tecnologia, umanità e competenza. Il polo oggi conta circa 1.400 operatori, tra i più qualificati del settore, e circa 100.000 pazienti avuti in trattamento. E lo sviluppo continua: entro la fine del 2025 aprirà la nuova sede di Radioterapia a Castelfranco Veneto (Treviso).
Lo IOV è nato con obiettivi chiari: svolgere ricerca oncologica di alto livello; tradurre rapidamente i risultati scientifici in trattamenti per i pazienti; formare professionisti competenti; sperimentare nuovi modelli organizzativi; collaborare con scuole e università; attivare misure preventive nei territori più colpiti. In sintesi: curare meglio, capire prima, insegnare sempre. “Umanizzazione delle cure, attenzione alle esigenze dell’utente e dei suoi familiari, rispetto della dignità della persona umana, nel complesso degli aspetti biologici, psicofisici e relazionali, sono i riferimenti condivisi di tutte le attività dello IOV - dichiara Maria Giuseppina Bonavina, direttore generale dell’Istituto Oncologico Veneto -. Non è vero che siamo sempre impeccabili, ma di certo ciò che ci contraddistingue è aver ben chiaro il nostro obiettivo primario, ovvero “la cura e la guarigione del paziente e della persona”.

Il primo marzo 2006 prende il via l’attività clinica presso l’Ospedale Busonera di Padova, con l’apertura della palazzina di Radioterapia e il supporto dell’Immunologia Diagnostica e Molecolare Oncologica. Nel 2015 si amplia l’area di ricerca con i laboratori di genetica molecolare e cellule tumorali circolanti nella Torre della Ricerca, nella zona industriale di Padova.
Lo IOV estende la propria presenza anche sul territorio veneto: a Castelfranco Veneto, presso l’Ospedale San Giacomo, dal 2017; e a Schiavonia (Padova), dal 2018, con una sede dedicata alla Radioterapia. Nel 2025 arriverà una nuova apertura proprio a Castelfranco, ulteriore segno della vitalità dell’istituto.
In vent’anni lo IOV ha dimostrato che la ricerca può e deve camminare insieme alla cura. Oggi si guarda avanti: medicina di precisione, terapie personalizzate, intelligenza artificiale e reti oncologiche territoriali sono le nuove sfide. "Celebriamo un anniversario che riempie di orgoglio il Veneto - dichiara il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia - La conferma della correttezza di una visione, di un’organizzazione e di una dedizione che in un tempo relativamente breve ha fatto dello IOV un’eccellenza nel mondo. Ogni paziente indirizzato allo IOV sa che, da vent’anni, può trovare accoglienza in una struttura sanitaria di altissimo livello: una sapiente macchina organizzativa improntata alla cura, vero modello della ricerca e della sanità veneta. Con un grande augurio a tutta la famiglia dello IOV, ringrazio tutti i dirigenti, il personale medico, infermieristico e tecnico, gli operatori socio-sanitari, i volontari che, dalla fondazione, hanno dato senza risparmio le loro energie per questa grande realtà. Loro sono i veri protagonisti di questo compleanno”.
L’approccio multidisciplinare è diventato il cardine di tutti i percorsi di presa in carico dello IOV, attraverso la valutazione congiunta del paziente da parte di diversi specialisti, negli ambulatori multidisciplinari e alla discussione periodica del caso nei Gruppi Oncologici Multidisciplinari. L’Istituto è riconosciuto da OECI (Organizzazione Europea degli Istituti Oncologici) come Comprehensive Cancer Center.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia