Artista siriano distrugge la sua statua fuori dall'Onu a Ginevra
Lo scultore siriano Khaled Dawwa ha distrutto oggi una sua gigantesca opera d'arte, una scultura al di fuori della sede delle Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera, per denunciare decine di migliaia di sparizioni forzate in Siria. Usando seghe e martelli, i parenti dei siriani scomparsi hanno aiutato l'artista a fare a pezzi la statua, realizzata in legno, gesso e schiuma, in coincidenza con la Giornata mondiale delle persone scomparse, che cade oggi. L'opera il Re dei Buchi, un colosso di 3,5 metri, le cui gambe, viso e mani sono crivellati di buchi, pesava 700 kg. Lo scultore 39enne, che vive in esilio in Francia, l'aveva creata nel 2021 a Parigi e ha preso parte alle cosiddette manifestazioni della primavera araba della Siria nel 2012 che si sono poi trasformate in guerra sanguinosa e prolungata. Circa 100mila persone sono scomparse in Siria nell'ambito della repressione del governo o dei rapimenti da parte di milizie anti-regime, secondo diverse organizzazioni senza scopo di lucro.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia