Velasco, 'a volte per spirito di squadra si pretende un'utopia'

(ANSA) - TRENTO, 12 OTT - Dopo il discorso davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, "un gruppo di ragazze mi ha fatto i complimenti". Erano anche giocatrici italiane, "perché loro ci tengono molto a che le loro compagne, che magari sono figlie di migranti, siano riconosciute alla pari di loro. Ci tengono le dirette interessate, ma ci tengono anche loro. Non volevo entrare in discorsi politici, ma siccome il presidente della Repubblica per la Costituzione rappresenta tutti - tutti i partiti, tutte le religioni… - mi sembrava il momento indicato per esplicitare questa cosa. Perché tutti noi abbiamo molte influenze, a partire da me". Velasco ha sottolineato che "una nazionale non sono i migliori 14 giocatori, o 22 del calcio. Sono i migliori per svolgere un ruolo". E, in seconda battuta, ha ricordato che "a volte in nome dello spirito di squadra pretendiamo una cosa utopica, che non succede neanche in una famiglia. Non diciamo che quando si vince siamo come una famiglia, un gruppo di amici. Non è vero. È che ancora dura il momento della vittoria, e tutto sembra il giorno di Natale. Le famiglie sono unite solo il giorno di Natale. Già il 15 di gennaio cominciano i casini", ha aggiunto l'allenatore della nazionale di volley femminile. (ANSA).
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