Ucciso e fatto a pezzi, dopo 5 mesi ancora nessun funerale

(ANSA) - TRIESTE, 31 DIC - Cinque mesi dopo la scoperta dei resti del corpo fatto a pezzi di Alessandro Venier, di 35 anni, in un bidone nascosto nella sua casa in una zona periferica di Gemona (Udine), si attende ancora il nulla osta da parte della Procura per celebrare i funerali. I resti di Venier, ucciso e smembrato dalla madre - Lorena Venier, di 62 anni - e dalla compagna - Mailyn Castro Monsalvo, di 31 anni - furono scoperti il 31 Luglio scorso ad opera proprio di quest'ultima. Il mese di gennaio 2026 potrebbe essere decisivo per le esequie visto che è quello il periodo in cui dovrebbe arrivare sul tavolo del pm Giorgio Milillo l'esito degli esami tossicologici, necessari per l'autorizzazione dei funerali, come riporta il Messaggero Veneto. Queste analisi dovrebbero infatti stabilire se la morte dell'uomo sia stata provocata da un'overdose di sedativi o per soffocamento. Per le due donne l'accusa è omicidio volontario premeditato e pluriaggravato in concorso. La madre sarebbe stata organizzatrice e autrice materiale del delitto ed è in carcere a Trieste; Mailyn istigatrice e anch'ella autrice materiale, in quando madre di una neonata avuta dalla vittima, è chiusa nell'Istituto a custodia attenuata di Venezia. Il Messaggero Veneto riporta anche una dichiarazione del procuratore capo di Udine, Massimo Lia: "Ormai il quadro si sta delineando e le indagini si avviano verso la conclusione. Attendiamo gli esiti definitivi delle varie consulenze e gli esami tossicologici in particolare per tirare le fila del discorso. Poi la vicenda vedrà in sede processuale il suo sviluppo". Alla fine di gennaio Maylin dovrebbe essere trasferita nel carcere della Giudecca, a Venezia. Per quell'epoca dovrebbe essere emessa anche la decisione del tribunale per i minori di Trieste in merito alla domanda di affido della bambina ai nonni materni, in Colombia. (ANSA).
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