Ponte Morandi: pm, Castellucci non ha detto il vero

(ANSA) - GENOVA, 30 APR - L'ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci "non dice il vero, nelle sue dichiarazioni spontanee, nel raccontare i rapporti che intercorrevano tra Aspi e Spea". Così i pm Walter Cotugno e Marco Airoldi nella memoria di oltre cinque mila pagine depositata ieri nel processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). "Egli ha parlato di un rapporto di direzione e coordinamento ai sensi del codice civile. In realtà, il rapporto creato di controllo analogo era molto, molto più stretto" si legge nel documento. Aspi, in pratica, avrebbe appaltato a Spea l'attività di sorveglianza e però Autostrade avrebbe fornito "una cifra scarsa rispetto alle esigenze, rendendo problematica, se non impossibile, la realizzazione di una sorveglianza efficace". Non solo. I pm parlano di "farsesca rappresentazione di efficienza e tempestività" da parte di Castellucci quando parla di "un piano accelerato per il rifacimento della soletta del viadotto Polcevera e il potenziamento degli stralli". E si domandano i pm: "quanto è accelerato l'intervento di cui parla Castellucci, visto che ci vorranno ancora 20 mesi per far partorire a un neo-ingegnere un progetto esecutivo farcito di stupidaggini, omissioni e falsità come quello trasmesso al ministero dei Trasporti il 30 novembre 2017?". Infine, nella memoria l'accusa smonta la tesi del difetto eccezionale e imprevedibile. E per farlo cita anche quanto scritto dai giudici per la strage del bus di Avellino, costato la vita a 40 persone (per quella tragedia Castellucci è adesso in carcere dopo che la Cassazione ha confermato la condanna a sei anni,, ndr). Anche in quel caso "la società ha sostenuto fosse 'un'evenienza mai considerata e ignota', invece era prevedibile e riconducibile a un problema atavico e ampiamente noto in ambito ingegneristico... e la scelta di limitare il monitoraggio (dei new jersey di Avellino, ndr) a una mera ispezione visiva, offre la cifra comportamentale dell'approccio del gestore al tema della sicurezza, essendo stato di fatto trascurato un problema ovvio e quasi banale". (ANSA).
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