Inchiesta Milano, la vicenda Hidden Garden di piazza Aspromonte

"E' stato uno dei primi progetti a far emergere una domanda cruciale: 'Com'e' potuto accadere?'. Da li', la Procura ha scoperto che c'erano atti amministrativi specifici che autorizzavano un uso disinvolto di pratiche normalmente utilizzate per piccoli interventi, e non certo per interventi cosi' invasivi. Una delle contestazioni mosse al progetto e' stata la violazione dei limiti che riguardano distanze e altezze consentite, in relazione al fatto che l'Hidden Garden sorge all'interno di un cortile dove il regolamento edilizio del comune di Milano prescrive cautele che pero' non sono state rispettate". Lo ha detto l'avvocata Veronica Dini, esperta di questioni ambientali e urbanistiche. Secondo quest'ultima i cittadini si sono trovati in una posizione di forte svantaggio, in quanto con la SCIA, che consente un'autocertificazione e non un atto pubblico approvabile, i lavori sono potuti partire senza che i residenti ne fossero a conoscenza, e quindi senza possibilita' di impugnazione.

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