Imbarco negato sul volo Linate-Olbia a una paziente oncologica

La compagnia Aeroitalia ha respinto il certificato medico

(ANSA) - OLBIA, 05 NOV - Una paziente oncologica sarda di rientro nell'Isola dopo una visita medica all'ospedale Humanitas di Milano, è stata costretta ad affrontare una mini odissea per potersi imbarcare su un volo Aeroitalia per Olbia all'aeroporto di Milano Linate. Secondo quanto riferisce il deputato gallurese della Lega, Dario Giagoni, che sull'episodio ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti e al ministro della Salute, la donna, obbligata a portare un drenaggio peritoneale a causa delle sue condizioni di salute, e duramente provata dalla malattia e dalle terapie, ieri mattina doveva imbarcarsi sul volo Aeroitalia delle 9 diretto a Olbia. Mentre era in attesa nella Sala Amica dello scalo di Linate, spazio dedicato ai passeggeri con mobilità ridotta, si è vista respingere dalla compagnia aerea il certificato rilasciato dal suo medico, attestante il suo stato di salute. "Il certificato era stato inizialmente accettato, poi è stato rifiutato sostenendo la necessità di compilare ulteriori moduli contenenti informazioni sanitarie altamente sensibili - racconta Giagoni - La passeggera ha così perso il volo, è stata costretta a recarsi al pronto soccorso aeroportuale per ottenere un nuovo certificato e, solo dopo l'intervento della polizia di Stato, le è stato finalmente riconosciuto il diritto a salire sull'aereo". La donna ha però dovuto attendere il pomeriggio per il primo volo disponibile. E non potendo restare in aeroporto, viste le sue condizioni di salute, è stata obbligata a trovare una stanza d'hotel per riposarsi. "È inammissibile - denuncia il deputato gallurese - che nel 2025 una cittadina italiana, residente in Sardegna, debba affrontare simili umiliazioni per rientrare nella propria terra dopo un viaggio di cura. Ancora una volta i sardi vengono trattati come cittadini di serie B, penalizzati dalla burocrazia e da un sistema dei trasporti che continua a ignorare le reali necessità di chi vive nelle isole. Per chi lotta contro una malattia, ogni viaggio è già una prova. Non è tollerabile che la burocrazia e l'indifferenza trasformino il diritto di tornare a casa in un calvario". (ANSA).

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