Giudizio numerico non basta, nuovo esame per aspirante avvocata

Decisione del Tar del Piemonte

(ANSA) - TORINO, 14 LUG - Non basta un giudizio con un semplice numero per giustificare una bocciatura: per questa ragione il Tar del Piemonte permetterà a una aspirante avvocata di farsi rivalutare il proprio esame di abilitazione alla professione forense. La giovane aveva sostenuto la prova scritta a Firenze e la sottocommissione le aveva assegnato il voto 15 (su 30), non sufficiente per l'ammissione agli orali. I giudici hanno però osservato che il numero, da solo, non rispecchia i nuovi criteri di valutazione fissati nel dicembre del 2024 dalla commissione presso il Ministero della giustizia. "Non è possibile individuare le lacune", si legge nell'ordinanza. I giudici hanno stabilito non la ripetizione della prova, ma che l'elaborato della candidata venga riesaminato (in forma anonima) dalla sottocommissione di Palermo per la "rivalutazione". La candidata si era rivolta al Tar con l'assistenza degli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Raimonda Riolo, dello studio legale Leone-Fell & C. "Questa ordinanza riconosce un principio fondamentale - spiegano - ovvero che il giudizio espresso in sede di esame deve essere tracciabile, motivato e aderente ai criteri stabiliti. Non è accettabile che la sorte di un candidato venga decisa con un semplice numero, senza che siano esplicitate le ragioni del giudizio. È una vittoria importante non solo per la nostra assistita, ma per tutti i praticanti che meritano un accesso trasparente alla professione forense". (ANSA).

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