Documenti falsi da Bergamo per migrare in Nord Europa, un arresto

Li confezionava un eritreo arrestato a Malpensa perché stava scappando

(ANSA) - MILANO, 16 DIC - La Polizia di Stato di Bergamo ha arrestato un uomo di origine eritrea residente a Milano, di 47 anni , per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e concorso nella produzione di documenti falsi validi per l'espatrio. L'arresto arriva dopo un'indagine, coordinata dalla Procura di Bergamo, avviata dalla Squadra mobile con i poliziotti dell'Ufficio di Polizia di Frontiera allo scalo aereo di Orio al Serio (Bergamo) i quali tra maggio e luglio scorsi, hanno arrestato sei eritrei perché in possesso di documenti falsi apparentemente prodotti in Europa (per lo più carte di identità spagnole, belga, svedesi). È emerso che le prenotazioni dei vari biglietti erano effettuate da un unica persona sempre con la stessa casella di posta elettronica e con la medesima carta di credito. Gli investigatori sono quindi risaliti all'eritreo arrestato, un quarantasettenne residente a Milano, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e falsità, da circa 20 anni in Italia in possesso di titolo di soggiorni per protezione sussidiaria. Era lui che accompagnava anche in aeroporto gli immigrati ai quali forniva indicazioni fino alla successiva fase di imbarco. Le indagini, con intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche hanno ricostruito le posizioni di nove persone che con documentazione falsa una volta entrati in Italia clandestinamente hanno lasciato o tentato di lasciare il territorio nazionale con destinazione Nord Europa. Nella giornata di ieri, visto che stava per lasciare l'Italia con un documento falso per tornare in patria, è stata eseguita una misura cautelare personale in carcere emessa dal Tribunale di Bergamo. L'uomo è stato fermato all'imbarco della frontiera aerea di Milano-Malpensa mentre era diretto ad Istanbul e portato presso la casa circondariale di Bergamo. In casa sua è stato sequestrato materiale per la confezione di documenti e la carte di credito utilizzata per le transazioni. Le indagini proseguiranno per comprendere la reale portata del fenomeno in questione ed identificare eventuali correi. (ANSA).

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