Britti, a Sanremo non mi vogliono perché vanno cantautori da IG

(ANSA) - ROMA, 03 GIU - "A Sanremo mi sono presentato varie volte negli ultimi anni, ma non mi vogliono. Sconto il fatto di essere un indipendente puro senza major alle spalle e di essere un cantautore, ho un modo di fare musica che non va tanto di moda". Lo dice Alex Britti, parlando dei festeggiamenti per i 27 anni dalla pubblicazione nel 1998 di It.Pop, il disco che gli diede il successo, che torna in una nuova veste con i brani riproposti in duetto, nel progetto Feat.Pop, "che vedrà la luce poco a poco e potrebbe terminare nell'arco di sei mesi o anche di più, perché non ho fretta e non ho niente da dimostrare". Dopo Oggi sono io con Marco Mengoni, è ora il turno di Solo una volta con Clementino. Il 22 giugno inoltre è impegnato per la sua prima volta sul palco delle Terme di Caracalla a Roma ("l'unico palco che mi mancava nella mia città, oltre all'autogrill sul raccordo"). Eppure, soprattutto grazie all'ultimo festival di Sanremo, il cantautorato sembrava avere nuova linfa vitale. "Per me il cantautorato è quello degli anni Settanta, cantautore per me è Francesco De Gregori - spiega l'artista romano -. Lucio Corsi? Sì, è bravo, è un cantautore, ma un cantautore di oggi: molto Instagram. Arriva prima il suo personaggio, la sua faccia truccata di bianco, c'è un grande lavoro anche di immagine. Io faccio parte di un'altra generazione e se mi parli di cantautori non penso a Lucio Corsi: e voglio continuare a pensare a De Gregori". (ANSA).
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