Arriva la Fondazione Ennio Morricone, la 'prima' all'Auditorium che porta il suo nome
(ANSA) - ROMA, 11 DIC - Tutelare e valorizzare il patrimonio musicale e scritto di Ennio Morricone: nasce con questo obiettivo la Fondazione Ennio Morricone, con la moglie Maria Travia Morricone presidente onorario e un cda composto da amici e estimatori del compositore e direttore d'orchestra che è stato autore di colonne sonore iconiche per il cinema ma anche creatore di 'musica assoluta' e di un'opera, Partenope, che verrà rappresentata a Napoli il 12 e il 14 dicembre al San Carlo. In contemporanea con la prima dell'opera, mai rappresentata sino ad ora, debutta il 12 dicembre all'Auditorium Parco della Musica di Roma (intitolato al maestro) la Fondazione di cui è presidente Walter Veltroni, con in platea il cda composto da Giuseppe Tornatore, Caterina Caselli, Gianni Letta, Nicola Piovani, Gian Luca Farinelli, Giovanni Malagò. Un board le cui caratteristiche, riassume Veltroni, "sono l'autorevolezza e il fatto che rappresenti diverse dimensioni del lavoro" di Morricone il cui lascito è imponente, non solo sul fronte musicale ma soprattutto scritto, con una mole di appunti e pagine inedite che la Fondazione si propone di salvaguardare e digitalizzare allo scopo di renderli fruibili. Se "la diffusione della musica di Ennio si annuncia facile visto che la sua opera, e basta guardare i servizi di streaming musicali, è già nella vita di ciascuno di noi, il nostro intento è quello di portare alla conoscenza del pubblico quella musica assoluta che lui componeva e che è meno nota a chi lo conosce solo come autore di colonne sonore" spiega Veltroni. Gli fa eco Giuseppe Tornatore, autore di 'Ennio', il film documentario dedicato al maestro che sarà proiettato nella serata di presentazione della Fondazione: "quello che ci preme è cercare di cancellare la dicotomia tra colonne sonore e musica assoluta nella sua opera: anche se lui è diventato celebre per le prime so che lui, pur all'interno dei limiti di un film, ha sempre fatto la sua musica. Il cinema - prosegue il regista - era una sorta di cavallo di Troia al cui interno c'era lui, il compositore". Senza contare il capitolo inediti sotto forma di idee non sviluppate o musica per film che non hanno mai visto la luce: tutto donato dalla vedova alla Fondazione che ha la sua sede in via Lovanio ma che punta a rendere disponibile alle visite lo spazio di via Ara Coeli, appartamento romano del maestro. "Questa idea della Fondazione c'era già quando era in vita - racconta Maria Travia Morricone - e lui che all'inizio si ritraeva ('ma a chi volete che interessi?') poi si convinse, lo statuto fu scritto dall'avvocato Assumma ma poi al momento di decidere chi se ne occupava, coi nostri figli tutti impegnati in altre cose o in giro per il mondo, non se ne fece nulla". Nelle parole della compagna di una vita, emerge la figura di un uomo schivo che "credeva nella disciplina e nello studio: io non voglio che la sua musica finisca in un cassetto, ma vorrei che anzi fosse scoperto". Perché molto deve emergere al di là delle colonne sonore: "mi chiedeva 'Maria dici che nel film 'il clan dei siciliani' si capisce che c'è un contrappunto in sei parti? Rispondevo 'no ma io la musica non la conosco'". Gli aneddoti si susseguono come quando Pasolini, con cui Morricone inaugurò un sodalizio durato per diversi film da "Uccellacci e Uccellini", "gli consegno' al primo incontro una lista di musiche di compositori e Ennio gliela restitui' dicendo 'forse ha capito male, io sono un compositore'. Ma poi mi confesso' che 'alla fine un po' di Mozart gliel'ho messo'..". Non si era mai emancipato dalla sua formazione classica: diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia in varie discipline tra cui composizione con Goffredo Petrassi "voleva dare dignità alla musica che faceva", afferma la vedova. "Era una persona straordinaria anche dal punto di vista umano oltre che professionale, ed era molto schivo" ricorda Gianni Letta che conobbe Morricone quando era direttore del giornale romano 'Il Tempo'. Quando poi divenne sottosegretario "e la Siae attraversava un momento difficile, gli offrii - racconta - di fare il presidente ma lui rifiuto' un po' perché non aveva tempo un po' perché non si sentiva all'altezza. In seguito fu lui a suggerire di affidare la presidenza a Mogol, che era un compositore, con un vicepresidente operativo, Salvatore Nastasi" attuale presidente "perché era attento ai problemi della cultura e sempre disponibile con gli altri". Intanto l'agenda della Fondazione è già ricca di appuntamenti: con il lancio del sito che, dice Veltroni "è una piccola enciclopedia", una mostra convegno sulle colonne sonore dove esplorare anche il rapporto con l'Intelligenza artificiale e concerti che si svolgeranno in contemporanea il 6 luglio, quinto anniversario della scomparsa, a Roma, Bari, Palermo e Torino. (ANSA).
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