Allarme per il Mediterraneo caldo, Sardegna sotto shock termico

All'Asinara 14 ondate calore in un anno, è record nazionale

(ANSA) - OLBIA, 04 LUG - Il corallo mediterraneo Cladocora caespitosa sta mostrando livelli di sbiancamento seri, l'isola dell'Asinara è stata colpita da ben 14 ondate di calore durante l'anno, Capo Carbonara registra valori di +1,49°C, e poi ancora a Tavolara-Punta Coda Cavallo 48 specie bentoniche hanno registrato uno stato ecologico moderato: sono solo alcuni degli effetti preoccupanti del cambiamento climatico e dell'innalzamento delle temperature che stanno interessando il Mediterraneo, e in particolare le acque intorno alla Sardegna, al centro di un vero e proprio shock termico. I dati allarmanti emergono dal report Mare Caldo 2024 di Greenpeace Italia, che da cinque anni monitora gli effetti della mutazione del clima sulla biodiversità del 're' dei mari. Considerato un vero e proprio scrigno marino che conta l'8% delle specie mondiali, il Mediterraneo è una goccia blu che vanta una ricchezza di biodiversità di circa dieci volte superiore alla media mondiale. Tre le stazioni di monitoraggio sparse da nord a sud della Sardegna, nell'area marina protetta di Capo Carbonara, in quella di Tavolara-Punta Coda Cavallo e nell'isola dell'Asinara, dodici in tutto sono quelle presenti lungo le coste italiane. Tre aree, quelle sarde, da tempo tutelate e che racchiudono al loro interno importanti specie marine protette, che però non sono immuni agli effetti del surriscaldamento globale. Alla vigilia della Giornata internazionale del Mar Mediterraneo fissata per il prossimo 8 luglio, arriva 'Il Mare in Tasca', una guida pratica di Greenpeace per conoscere il Mare Nostrum e proteggerlo con consapevolezza. Nel vademecum sono racchiusi consigli e curiosità sul bacino marino con i suoi abitanti, tra cui spiccano la foca monaca, gli squali, i delfini e i capidogli, mammiferi e pesci tra le specie più a rischio e più presenti nelle tre aree marine protette sarde monitorate dell'organizzazione ambientalista. "Il cambiamento climatico è la minaccia più urgente per il Mediterraneo. Mappe di Copernicus mostrano ondate di calore record, fino a +5°C, un allarme che non possiamo ignorare - dichiara Chiara Campione, direttora di Greenpeace Italia - Eppure, una nostra indagine ha rivelato che meno dell'1% dei mari italiani è protetto, un mare vittima di un inquinamento intensivo, specialmente da plastica, che minaccia migliaia di specie del nostro mare". (ANSA).

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