Il rosso e il nero di Campanelli nel furore del fuoco notturno

Valter Esposito

venezia

Le splendide tele dell'artista Vito Campanelli sono ospitate in questi giorni a Venezia nel Giardino Bianco ArtSpace di via Garibaldi 1814. Le opere esposte da Vito in arte Opus Campanelli si presentano agli occhi del visitatore con un autentico "furore" di rosso e nero che ci porta dentro ad un fuoco notturno quasi ammaliatore. E' un fuoco che via via si estende fino ad incrociare (sembra quasi un caso, una fatalità) dei piccoli spiragli di bianco che appaiono come purificatori dell'assieme. Sono segni forti quelli voluti da Campanelli che con i suoi colori accesi denota anche la sua personalità di arista fuori dagli schemi e volutamente fuori dal coro. Non ci sono similitudini apparenti, forse un lontano richiamo con l'immenso Mark Rotcho che delle sue enormi tele dove i colori forti potevano apparire come delle strane sagome umane sovente diceva "Verrà un giorno dove il nero divorerà il rosso!" Ecco non sappiamo fino a dove voglia spingersi Campanelli con le sue opere che però sembrano essere in continua evoluzione e trasformazione. Lo dimostra il fatto che il suo orientamento verso la pittura informale esalta proprio il momento assoluto della gestualità dando l'impressione delle sensazioni, delle emozioni dirette dell'artista impresse con vibrante forza dei colori. La forma porta direttamente verso l'obiettivo dell'astrazione ma senza tralasciare il discorso prevalentemente poetico dettato dall'incrocio del rosso col nero e dall'improvviso penetrare del bianco con delle "infiltrazioni" di azzurro che danno il giusto finale al percorso che diventa una storia a trecentosessanta gradi con tanto di "figure" pronte a raccontare l'essenza di questa materia così forte e urlata. La mostra sarà visitabile fino a lunedì 10 gennaio. —

VALTER ESPOSITO

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