Chopin e Leopardi per una “Serata Romantica”

Musica, versi e i passi di danza del Balletto del Sud per raccontare il corteggiamento, «un istante di desiderio travolgente»

jesolo. Si chiama Serata Romantica e non può parlare che d’amore. Il 14 e il 15 febbraio, alle 21, al Teatro Vivaldi (biglietti da 17.60 a 19.80 euro) la compagnia Il Balletto del Sud di Fredy Franzutti farà respirare a Jesolo la letteratura evocata dalle melodie di Chopin e recitata dalle poesie di Giacomo Leopardi. La compagnia si è esibita nei teatri di mezzo mondo: Teatro Bolshoj di Mosca, Opera di Roma, Opera di Sophia, Opera di Montecarlo, Magdeburg, Tirana e Bilbao. Vanta un repertorio di 40 produzioni che comprende grandi titoli della tradizione classica e titoli moderni, coreografati da Franzutti e spesso impreziositi dalla partecipazione di étoiles ospiti come Carla Fracci, Lindsay Kemp, Luciana Savignano, Alessandro Molin, Xio– mara Reyes, Letizia Giuliani. «I coreografi si nutrono di frammenti di vita», racconta Franzutti, «a volte basta un incontro, un’insonnia e trasformiamo, attraverso i nostri occhi, un’immagine in un’emozione sul palco. Attraverso il balletto parliamo con il pubblico, ricostruiamo atmosfere del romanticismo internazionale partendo dal romanticismo italiano e da quello irrangiungibile di leopardi». Il poeta di Recanati dà vita all’antieroe della poetica: «Il principe», spiega Franzutti, «non raggiungerà mai la sua principessa». A Jesolo saranno ricostruite movenze, abiti, costumi e accessori per riafferrare l’istante del corteggiamento: «quando il desiderio è travolgente, ma potresti non raggiungerlo mai», sottolinea il direttore, «ognuno farà un passo indietro. Non all’Amadeus, sia chiaro, ma sulla concezione della vita, diventando spettatore invece che protagonista. La serata veicolerà messaggi universali anche se provengono da altre epoche perché le regole dell’amore sono immutate, indipendentemente dalla scenografia che cambia».

La danza è un linguaggio trasversale, Jesolo ne darà un esempio. «Non mi stancherò mai di dire al pubblico di andare a teatro», aggiunge Franzutti, «perché in Italia dobbiamo cambiare la mentalità. Finché confonderemo il teatro con i saggi dei nipotini, continueremo a diffondere un concetto sbagliatissimo. Le scuole di danza fanno un lavoro eccellente e non critico le colleghe maestre, ma non sono coreografe, non sono direttrici artistiche. E così si generano delle tremende assurdità: spendo senza difficoltà 50 euro al ristorante, ma mi sembrano uno sproposito per un biglietto a teatro. Dove questo pregiudizio non esiste – vedi Londra, vedi l’Europa dell’Est – il balletto è un richiamo turistico a tal punto che una serata a settimana è sold out per i turisti. La danza è un linguaggio senza parole, ma non deve mai essere senza cultura, altrimenti vedremo solo una serie di salti: gradevole ma non lo reggi per un’ora. Noi vogliamo abbattere la quarta parete ed è la scommessa di ogni serata». —

Elvira Scigliano

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