«Volo sull’Emilia per salvare 26 persone»
Il racconto di Alessandro Favaro, capo del Nucleo elicotteristi dei vigili del fuoco: «Il più bel regalo per il mio compleanno»

«Poter volare e recuperare quelle ventisei persone, tra questi sei bambini, è stato il più bel regalo di compleanno che potevo ricevere martedì scorso», è il primo pensiero che ha voluto rendere pubblico Alessandro Favaro, capo Nucleo elicotteri dei vigili del fuoco di Tessera. È il pilota che martedì pomeriggio, assieme ad un co-pilota, un tecnico verricellista e a due tecnici del Soccorso alpino fluviale, è intervenuto sui cieli di Brescello per soccorrere le persone rimaste isolate colpa l’esondazione del fiume Enza. Passione, professionalità e squadra e ancora una volta i vigili del fuoco, in questo caso gli uomini del Nucleo elicottero di Tessera e del Nucleo Saf di Venezia, sono intervenuti con successo in un caso di calamità.
«L’allerta per noi che operiamo a Nordest c’era già dal giorno prima. Martedì mattina siamo volati in provincia di Udine per la ricerca di una persona. Tempo di rientrare e alle 11 il centro di Coordinamento di Roma ci ha chiesto di intervenire a Brescello per l’esondazione del fiume Enza. Alle 12.15 con un co-pilota, due tecnici del Saf e un tecnico verricellista siamo partiti, Quarantacinque minuti dopo eravamo operativi sul luogo dell’esondazione. Al mattino aveva già operato l’elicottero di Bologna, Con il nostro Drago 82, un A109, abbiamo iniziato a lavorare nel recupero di persone da alcuni palazzi dove non era possibile arrivare con gommoni e anfibi perché c’era troppa corrente. Tra i primi ad essere recuperati ci sono stati dei bambini e le loro mamme. Un perfetto gioco di squadra grazie anche al coordinamento del capo Nucleo di Bologna che da terra dirigeva le operazioni che hanno visto impegnati anche elicotteri dei colleghi di Bologna e Pescara e della Marina Militare» continua Favaro «In questi casi è importante avere un ottimo feeling con il verricellista che diventa gli occhi del pilota. Infatti chi si trova ai comandi ha un contatto radio solo con chi usa il verricello. Per ogni persona abbiamo impiegato una media di 30 secondi anche perché noi, rispetto alla Marina, avendo un elicottero più piccolo che crea meno problemi con lo spostamento d’aria potevamo avvicinarci maggiormente ai punti dove recuperare le persone rimaste al freddo da ore e ore. Quelli della Marina essendo più grandi se si avvicinano troppo ai tetti fanno volare camini e antenne. Hanno invece la possibilità di lavorare con il buio e hanno continuato tutta la notte del 12 dicembre a recuperare persone. Noi abbiamo terminato il servizio alle 16.15 quando ha fatto buio. Per me è stato un bel regalo di compleanno».
La squadra è rientrata mercoledì mattina. Alla volta di Brescello e l’area alluvionata ora sono in partenza volontari della Protezione Civile di Venezia e Provincia. Infatti, dopo gli interventi di soccorso alle persone, ora iniziano le operazioni di ripristino dell’area e la messa in sicurezza degli argini sfondati dalla piena.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video