Villa Friedenberg cade a pezzi Crollata una parte del tetto

Due immagini di villa Friedenberg in via Asseggiano Nella foto a destra il tetto crollato Il bellissimo edificio di valore storico sta cadendo a pezzi
ASSEGGIANO.
Il viaggio nel degrado del territorio della Municipalità Chirignago- Zelarino continua questa volta cambiando campo d'azione, visitando, per quanto possibile, Villa Friedenberg. Una storia che risale alla fine del Settecento, un palazzo di importanza storico-artistica notevole, contando che i nostri genitori (30/40 anni fa se non di più) andavano a visitare la villa, segno di prestigio del territorio, come le stupende ville lungo via Miranese; ma qui il discorso è un altro, una villa abbandonata che anno dopo anno lascia crescere erbe altissime.
Da piazza San Giorgio ci dirigiamo attraverso via Risorgimento, all'incrocio con via Asseggiano, incrociamo la villa Giulaj Friedenberg, la cui importanza è testimoniata anche solamente dal fatto che via Risorgimento una volta si chiamava Strada Gyulaj, in dialetto el stradon del Generale, derivante dal generale austro-ungarico che ne fece la sua residenza; via Risorgimento una volta era totalmente accerchiata da platani e conduceva direttamente alla cancellata della villa. Col tempo la villa passò in mano alla famiglia ebrea dei Friedenberg e venne demoninata villa Emma, dal nome della moglie del commendatore Vittorio Friedenberg, uno dei più importanti commercianti internazionali di cereali del primo Novecento, che per due mandati fu sindaco del Comune di Chirignago. La situazione in cui desta la villa è preoccupante: sulla facciata principale è l'edera rampicante a farla da padrone, la facciata è verde con l'edera entrata dentro la villa dalla terrazza; il tetto della vecchia barchessa è crollato, e nessun lavoro sta rendendo possibile il suo recupero. Lo stupendo giardino romantico, ricco di labirinti, di una collinetta artificiale e di un laghetto, ha lasciato posto ad una foresta d'alberi incontrollata, ed è un vero peccato dato il valore della struttura che conta ancora la presenza della ghiacciaia, un'invenzione dei primi del Novecento per la conservazione del cibo che meriterebbe spazio. La Sovrintendenza ai Beni culturali di Venezia è esplicita: «Conosciamo il problema, quello più grande è la proprietà della villa, che non può permettersi di restaurare la villa, ma che la vende ad un prezzo troppo alto». Pareri unanimi in Municipalità, il presidente Maurizio Enzo afferma drastico: «Ci vuole un intervento importante per salvare un bene che rischiamo di non poter poi salvare in futuro». Giuseppe Saccoman (Pdl): «Uno spettacolo non degno, mi ricordo che da piccolo con la scuola andavamo a visitarla, è un segno di prestigio per la zona».
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