Vetreria Veneta chiude, venti operai a casa

Pramaggiore. Avviata la procedura per la cassa integrazione. Franzo (Filca-Cisl): «Gli ordini ci sono»

PRAMAGGIORE. La Vetreria Veneta srl non ce la fa: l’azienda chiude nonostante le numerose richieste di commesse. Ieri mattina il curatore fallimentare ha nominato un custode per l’azienda i cui macchinari saranno venduti per pagare i creditori. Sono una ventina i lavoratori che perdono quindi il loro posto di lavoro. «La proprietà si è fatta viva recentemente», spiega il sindacalista Alberto Franzo della Filca Cisl, «e ha collocato i lavoratori in cig. Ci hanno inoltre rassicurato che saranno liquidate anche tutte le mensilità arretrate ai lavoratori anche se non ci hanno dato una tempistica». Entro fine mese, probabilmente il 24 giugno prossimo, si terrà un tavolo in Provincia alla presenza di tutte le parti coinvolte per poi aprire la richiesta ufficiale di cigs per tutti i lavoratori.

Dopo oltre 35 anni di attività la Vetreria Veneta srl, specializzata in vetri e specchiere per l’arredamento, chiude nonostante il lavoro ci sia, a causa degli strascichi dei fallimenti della Vetreria Veneta sas e della Imago Flama sas. Dalle ceneri di queste due aziende nel 2009 con un affitto di ramo d’azienda da parte di un imprenditore pordenonese era nata la Vetreria Veneta srl. «Abbiamo lottato quattro anni per mantenere aperta questa azienda«, commenta Franzo, «ma non ce l’abbiamo fatta. Sono soddisfatto per essere riuscito a tutelare i lavoratori ma sono amareggiato per la perdita dei posti di lavoro. Sinceramente mi sento un po’ abbandonato: non voglio scaricare le responsabilità su nessuno ma mi sembra che non ci sia stata la volontà da parte di tutti gli attori in causa, compreso lo Stato, di salvare l’azienda. Abbiamo aperto la posta certificata e abbiamo trovato numerose richieste di commesse: non si può lasciar chiudere un’azienda che ha lavoro!».

Claudia Stefani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia