Vent'anni fa l'esplosione che uccise Cristina Pavesi

Cristina Pavesi
Cristina Pavesi
 
LIETTOLI.
C'erano più di trecento persone sabato sera al palazzetto dello Sport di Liettoli dove si è commemorato il 20º anniversario della morte di Cristina Pavesi, avvenuta il 13 dicembre del 1990 a causa di un assalto della banda guidata da Felice Maniero (natio di Campolongo) ad un treno. Cristina Pavesi, 22 anni di Conegliano, era studentessa universitaria: stava tornando a casa da Padova dopo aver concordato con il suo docente la tesi di laurea. Oggi la bandiera nazionale e quella del comune saranno esposte a lutto in segno di ricordo. E' stato presentato per l'occasione il libro «Siamo tutti mafiosi? I giovani incontrano la mafia». Il libro che sabato sera è stato presentato dal magistrato antimafia Alfonso Sabella che ne ha curato la prefazione è una serie di racconti di fantasia ma verosimili, contro la mafia, frutto della raccolta di alcuni dei 50 elaborati scritti da ragazzi di tutta Italia che hanno partecipato alle due passate edizioni del concorso intitolato a Cristina e istituito dal Comune di Campolongo nel 2008. «E' stato davvero un evento - spiega il sindaco Roberto Donolato - un riconoscimento è andato anche alla mamma di Cristina, che era presente con l'assessore alla cultura di Conegliano, dove viveva la ragazza». Ha discusso con il pubblico anche don Luigi Tellatin, dell'associazione Libera Veneto. Poi la serata è proseguita con il concerto dell'associazione giovanile «Diego Valeri» formata dai ragazzi di Campolongo. Questa mattina in ricordo di Cristina le bandiere esposte fuori dal municipio saranno tutte listate a lutto. (a.ab.)

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