Venezia, risplende a Ca' Rezzonico il grande soffitto barocco

Ormai quasi concluso l’intervento finanziato dal Comitato Usa Save Venice I pezzi di legno intagliato si erano staccati e rischiavano di cadere a terra

VENEZIA. In arrivo un importante recupero per il museo del Settecento di Ca’ Rezzonico. E’ infatti alle battute finali il restauro del prezioso soffitto barocco, decorato e affrescato, del museo condotto in questi mesi grazie al contributo del comitato privato statunitense di salvaguardia per Venezia Save Venice e che dovrebbe concludersi entro febbraio. Il soffitto barocco ora situato nel museo di Ca 'Rezzonico, fu originariamente creato per la villa di famiglia Nani nella campagna veneta nel 17 ° secolo. Successivamente fu scomposto e reinstallato in due stanze separate del palazzo Nani nel sestiere di Cannaregio a Venezia. Negli anni '30, fu portato dal palazzo Nani al museo di Ca 'Rezzonico e riadattato per la sala della galleria Brustolon al secondo piano.



Il soffitto di Palazzo Nani è una struttura decorativa animata composta da intagli di colore chiaro e arabeschi e cornici in legno dorato che abbelliscono tele di divinità ed eroi pagani dipinti da Francesco Maffei (1606-1660). Gli angoli del soffitto ospitano quattro tele rotonde attribuite a Girolamo Brussaferro (1684-1760), anch'essa originariamente in Palazzo Nani

Il soffitto era in uno stato di conservazione precario, poiché molti dei pezzi di legno intagliato si erano staccati e rischiavano di cadere a terra. I funzionari del museo trovavano spesso viti e chiodi sul pavimento della galleria caduti dal soffitto.

La stabilità strutturale del soffitto è stata anche affrontata durante il trattamento di conservazione. I pannelli di supporto di fondo sono stati puliti per rimuovere le macchie scure, e il colore di sfondo blu originale del soffitto è stato recuperato da sotto un più recente strato grigio sgradevole. Gli intagli in legno e gli inserti decorativi dorati e le cornici sono stati puliti e restaurati e i pezzi mancanti sono stati sostituiti. Anche le tele dipinte Maffei e Brussaferro sono state sottoposte a pulizia superficiale e manutenzione prima di essere reinstallate.



Non è l’unico restauro a cui Save Venice - il Comitato privato più attivo sulla scena veneziana - si sta dedicando e il prossimo riguarderà quello di un capolavoro assoluto conservato alle Gallerie dell’Accademia: «Il Miracolo della Croce a Rialto (o Guarigione dell'ossesso)» il famoso telero di Vittore Carpaccio, databile al 1494 e conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Si tratta forse del primo episodio dipinto per la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista .Nella sala grande della confraternita, una delle più frequentate e prospere di Venezia, era stato deciso di collocare nove grandi tele alla cui realizzazione vennero chiamati alcuni dei più grandi pittori dell'epoca tra cui, oltre a Carpaccio, Gentile Bellini, Pietro Perugino, Giovanni Mansueti, Lazzaro Bastiani e Benedetto Diana. Il tema era quello dei miracoli di un frammento della Vera Croce, che era stato regalato alla confraternita nel 1369 da Philippe de Mézières, cancelliere dei regni di Cipro e di Gerusalemme, diventando subito simbolo della Scuola ed oggetto di una straordinaria venerazione.

Le tele, che furono tutte eseguite tra il 1496 e il 1501, sono tutte sopravvissute tranne quella di Perugino, e contengono la rappresentazione di vari episodi ambientati in alcuni dei più famosi luoghi di Venezia; si trovano tutte oggi alle Gallerie dell'Accademia. —


 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia