Venezia, il mondo dei Beatles se ne va: chiude Bambolandia

Contratto d’affitto non rinnovato, a ottobre chiude il negozio di San Polo specializzato nella memorabilia dei Fab Four

VENEZIA. Dalle sue vetrine, ogni possibile declinazione dei Beatles cattura l’occhio dei passanti. Ma è solo varcando la porta d’ingresso, al 1462 di San Polo, che si ha la sensazione di entrare in un mondo in miniatura, rifugio per collezionisti.

Tra bambole e giocattoli in latta, gli spazi sono stretti tra gli scaffali in legno. Bisogna muoversi con cura. Ce n’è per tutti i gusti. E infatti, a Venezia, Bambolandia è diventato il negozio di riferimento per gli appassionati della storica band di Liverpool. Da qualche giorno, però, sono comparsi cartelli rosa: “Sconto del 50% per cessata attività”. Già, Beatrice Perrini (la proprietaria) il prossimo ottobre abbasserà la saracinesca.

Contratto d’affitto non rinnovato, un motivo tristemente noto in città. Cosa diventerà il negozio? Chissà.

Bambolandia nasce 24 anni fa. «A dire il vero», spiega la proprietaria, «è nell’ 84 che ho aperto la prima attività. Prima di trasferirmi qui a San Polo, stavo a Sant’Agostin. Ho sempre prodotto, e venduto, quello che mi piaceva». All’inizio si dedica alla produzione di bambole. Ne realizza di tutti i tipi, e partecipa a diverse esposizioni all’estero: Norimberga, Dallas, New York. Fino al 2011, quando nel negozio entrano i primi oggetti targati Beatles. «Li abbiamo aggiunti un po’ per caso. Anzi, più per passione che altro», dice Perrini.

Sugli scaffali arrivano così i primi memorabilia: qualche vinile d’epoca, qualche poster. La reazione della clientela, però, è sorprendente. «A quel punto», continua, «ci siamo messi a cercare tutto ciò che ci fosse nel mercato sui Beatles. Un lavoro enorme, ma che fai volentieri se ti appassiona». Ci sono gli occhiali alla John Lennon, elmetti psichedelici, tazze, magliette, camicie fatte a mano con stemmi pacifisti che richiamano la stagione dei “figli dei fiori”. E ancora vinili, peluche con “sottomarini gialli” lunghi un metro, riproduzioni degli strumenti musicali dell’epoca. Anche i collezionisti più incalliti trovano pane per i loro denti. Bambolandia conserva anche autografi originali dei “Fab Four”: «Un Mc Cartney, ad esempio, non lo vendo a meno di 4-500 euro. Quello di John Lennon, invece, non lo vendo», risponde Perrini. In vendita a 9 euro anche un’altra “chicca”: i pupazzetti Beatles della “Emirober”, storica marca dei soldatini in plastica, in una rara edizione degli anni ’70. Qua e là anche qualche oggettino di Star Trek e Star Wars. Si arriva anche a 900 euro per le porcellane del vicentino Enzo Arzenton, commissionate dalla Disney prima di trasferire la produzione in Cina.

«Mai avute grandi pretese», dice la proprietaria, «negli anni abbiamo avuto a che fare con persone con i nostri stessi gusti. Ho sempre cercato cose inusuali, ben fatte, a prezzi ridotti». E adesso? «Spostarsi sarà difficile, stavolta rischio di chiudere». —


 

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