Venezia, cresta milionaria sulle spese dei turisti:provvigioni in nero su 31 milioni di euro

Nei guai il titolare cinese di un’agenzia di Mestre che lavora con i connazionali: la Finanza gli sequestra 1 milione. affari con  ristoratori, gondolieri, motoscafisti e vetrerie di Venezia
BOLLIS VENEZIA 31.07.2007.-TURISTI CINESI IN GONDOLA. INTERPRESS
BOLLIS VENEZIA 31.07.2007.-TURISTI CINESI IN GONDOLA. INTERPRESS

VENEZIA. Intasca soldi in nero per ogni acquisto in negozio di vetro, gita in gondola, pranzo al ristorante, bibita al bar che i turisti cinesi che accompagnavano in città facevano. Milioni di turisti che facevano guadagnare milioni di euro al titolare dell’agenzia con sede a Mestre.

Il business è stato scoperto dalla Guardia di finanza che ha sequestrato beni per un milione di euro al cinese titolare dell’agenzia. Ma l’indagine non è finita qui. Infatti se da una parte i cinesi intascavano una percentuale sui consumi, dall’altra c’era chi la pagava. Imprenditori, gondolieri, motoscafisti, negozianti, vetrai e ristoratori che la pagavano. E i finanzieri sono convinti che la pagavano con soldi accumulati in nero. Un modello di fare gli affari ben collaudato a Venezia, basti pensare alle sale vetro di Murano e i soldi che i titolari pagavano in nero a portieri di notte e motoscafisti per avere garantiti i clienti. Il provvedimento di sequestro emesso dal Gip di Venezia, riguarda conti correnti, denaro contante, tre immobili, due terreni e quote societarie. È l’atto finale di un’indagine coordinata diretta dalla locale Procura della Repubblica, grazie alla quale è stato possibile far luce sulle modalità di gestione delle sempre più numerose comitive di turisti orientali che visitano la città e fruiscono dei servizi offerti dall’indotto commerciale. Milioni di persone all’anno, gestite in particolare da solo due agenzie di proprietà di cinesi e con sede a Mestre. Oltre ai turisti cinesi che arrivano a Venezia, iniziano ad avere anche il monopolio su vietnamiti e malesiani.

Dalle indagini, in particolare, è emersa l’esistenza di uno stretto collegamento tra l’agenzia e una rete di operatori commerciali presso i quali i gruppi di turisti venivano sistematicamente condotti dagli accompagnatori di nazionalità cinese dipendenti dall’agenzia nel corso del giro turistico in città.

Per la visita di ogni comitiva era stabilita una provvigione in favore dell’agenzia, commisurata al valore degli acquisti operata dei turisti, variabile tra il 2,5 e il 30 per cento degli introiti, il cui ammontare veniva annotato dagli accompagnatori dell’agenzia.

L’agenzia riesce a fare anche cinquanta gondole al giorno, per non parlare delle panoramiche con i turisti sui motoscafi lungo il Canal Grande. A seguito delle indagini, i finanzieri del I Gruppo di Venezia hanno ricostruito un giro d’affari complessivo di acquisti presso gli esercizi convenzionati in 2 anni di 31 milioni di euro, a fronte dei quali il titolare dell’agenzia coinvolta ha incassato “in nero” più di 2 milioni di euro di provvigioni. La mancata dichiarazione di tali ricavi ha fatto scattare la denuncia all’Autorità Giudiziaria e il sequestro cautelare eseguito dai finanzieri, cui seguiranno le contestazioni di natura fiscale.

L’indagine, iniziata dopo alcune segnalazione di operatori turistici onesti, ha avuto una svolta in una perquisizione nella sede dell’agenzia durante la qua le sono state trovate alcune pendrive contenenti la contabilità parallela legata ai turisti portai in visita. —


 

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