A Venezia i commercianti in difficoltà: «Tanta gente, nessuno compra»
Fiumi di turisti ma negozi vuoti, Confcommercio racconta i problemi. Bettin attacca la giunta: «Modo per fare cassa non è la soluzione»

Non ha mai smesso di far discutere, la sperimentazione del contributo d’accesso, dal momento in cui, ormai quasi due anni fa, è stata approvata in Consiglio Comunale. Se nei giorni scorsi era stato il presidente dei commercianti di Piazza San Marco, Setrak Tokatzian, a lanciare la provocazione di un ticket da 100 euro, per favorire il «turismo di qualità e alto spendente», ora a inserirsi nel dibattito è il capogruppo dei Verdi, Gianfranco Bettin: «Il contenuto reale di proposte come quella di aumentare a dismisura il ticket d’accesso è la necessità di controllare davvero l’alluvione turistica che allaga Venezia in certi giorni, e sempre più spesso», spiega, «Si sono persi anni a far cassa, invece che a studiare, sperimentare e applicare strumenti per gestire e limitare i flussi».
Non è, però, dello stesso avviso il presidente di Confcommercio Venezia, Roberto Panciera: «Va fatto un plauso all’amministrazione comunale», premette, «perché ha iniziato ad affrontare il tema cercando una soluzione. Meglio provare a fare qualcosa che non stare fermi per il timore di sbagliare», fa notare.
Panciera ammette che il ticket non è uno strumento perfetto, «bisognerà lavorare ancora molto e affinarlo affinché si possa arrivare ad uno strumento migliore. Fin dal primo momento ero convinto che non avrebbe risolto ogni problema, ma bene che da qualche parte si sia cominciato a lavorare». Rispetto alle difficoltà dei commercianti sollevate da Tokatzian, il presidente dell’Ascom non può che dirsi d’accordo: è un periodo difficile per tutti, dagli ambulanti al lusso, dall’artigianato alle grandi firme d’abbigliamento. «Di certo la soluzione non è dietro l’angolo», ammette, «ci sono implicazioni internazionali che influenzano la situazione, due guerre, tensioni sui dazi, cambi del dollaro svantaggiosi per gli americani, tutti elementi che influenzano il commercio della città. Certo, Venezia ha già vissuto momenti difficili e abbiamo visto che si possono superare», dice, ricordando gli anni bui della pandemia, seguiti subito dopo dalla guerra in Ucraina.
Di tutt’altro avviso Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, che alla provocazione di un ticket di 100 euro risponde: «La verità, e gli esercenti lo sanno fin troppo bene, è che i visitatori non comprano perché a Venezia i prezzi sono troppo alti. Per combattere il fenomeno dell'overtourism in Italia non servono tasse irrealistiche che trasformano le bellezze del nostro territorio in lusso per ricchi, ma provvedimenti sensati».
I problemi dei commercianti, però, sono dettati anche dall’esplosione degli acquisti online, spesso considerati come più semplici e veloci, con la comoda consegna sotto casa, che, però, mettono a rischio la sopravvivenza di negozi di prossimità così come di quelli artigianali. «I turisti, spesso, fotografano una vetrina e cercano sul web prodotti simili o meno cari, spesso delle imitazioni» conclude Panciera.
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