Un ponte romano sotto la Miranese
Dopo lunghe ricerche, Saccoman scova un documento che risale al 1567

La planimetria trovata nell’archivio di Stato e sopra il particolare del ponte romano che si trova sotto la Miranese
CHIRIGNAGO.
Un autentico tesoretto rinvenuto nell'archivio di Stato, che dà forza in primis a quanti vogliono una riqualificazione radicale del centro di Chirignago, di quella porzione di territorio che ruota attorno a piazza San Giorgio. Ha un fascino indubbio la planimetria che Giuseppe Saccoman, presidente dell'associazione Fiera Franca, ha reperito dopo lunghe ricerche: un documento del 1567, come recita la data scritta in cifre romane in alto a sinistra della mappa (MDCLXVII), che indica con chiarezza la presenza di quel ponte romano, traccia di un passato ancora più remoto del quartiere, che conduce direttamente alla presenza romana in questa parte della terraferma. Il fascino di un passato che riaffora, per un ponte che ora si trova sotto l'asfalto della Miranese. Per interpretare bene la carta bisogna fissarsi sulla scritta «Strada communa vien da Miran», ovvero l'attuale Miranese. Quei due archetti tracciati all'altezza dell «d», infatti, sono la raffigurazione semplificata del ponte romano, che si trova all'altezza delle attuali ville Fabris e Saccardo. Il ponte, insomma, quasi 450 anni fa era una realtà consolidata in una Chirignago dove terra e acqua erano due elementi strettamente connessi. Tanto connessi che questo documento era stato realizzato a suo tempo per testimoniare alcuni interventi effettuati dalla Serenissima per curare l'equilibrio idrogeologico della zona, con azioni effettuate soprattutto sul Muson, l'antico nome del Rio Cimetto. «Questo documento rappresenta una traccia fondamentale del nostro passato - afferma Saccoman - e dà ancora più forza alla richiesta dell'associazione Fiera Franca di creare una viabilità alternativa alla Miranese che permetta di bypassare il centro di Chirignago e, quindi, di riportare alla luce il ponte romano. So che il Comune ha previsto per il futuro una soluzione di questo genere e ne sono soddisfatto, resta però il fatto che è necessario fare al più presto qualcosa di concreto per riqualificare il centro di Chirignago». Queste sono le richieste, poi c'è da fare i conti con un documento di una bellezza unica, che permette di fare alcune importanti riscoperte. Ad esempio la posizione della chiesa, che ora si trova sul lato destro in direzione Spinea mentre un tempo era a sinistra. E poi il tracciato della Miranese, che ore scorre dritta ma che un tempo a un certo punto effettuava una curva. E ci sono sempre quei due archetti tracciati in rosso, due archetti che raccontano la storia dell'antica Clarini Lacus, la palude di Clarino (o dei Querini, secondo un'altra tradizione) che si estendeva in una zona dall'equilibrio idrico da sempre instabile e dove ancora oggi si deve fare i conti con gli allagamenti.
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