Un gatto veneziano tra i più belli del mondo / FOTO

Grande festa per l’Esposizione internazionale felina al Terminal passeggeri

VENEZIA. Giufrans, il persiano bianco fiorentino di quasi due anni proprietà di Francesco Spadafora di Firenze, ha vinto la gara di sabato e di ieri, alla quinta Esposizione Internazionale Felina di Venezia, risultando il best of best tra tutti i 400 esemplari presenti. Per lui, sornione nonostante la grande fama, è stato il dodicesimo riconoscimento vinto consecutivamente in un concorso internazionale dalla Associazione Nazionale Felina Italiana. Premio per il più bel cucciolo è andato al Maine Coon “Felix Coon Titanic” di Corinna Polin di Villorba mentre il migliore dei castrati è stato il Maine Coon “Roxana Paradisecoon” brown tabby di Giorgio Bettio di Venezia. Sono state ben 3 mila le persone che tra sabato e domenica hanno affollato il Terminal Passeggeri del Tronchetto per l’esposizione felina, dove hanno potuto avvicinare molte razze rare. In due giorni sono convenuti oltre 150 espositori dall’Italia e dalla Slovenia, portando i loro mici alla valutazione di cinque giudici della Federazione Felina Internazionale.

Il pubblico ha potuto vedere esemplari bellissimi anche di molte altre razze: Persiani, Esotici, British, Devon rex, Certosini, Somali, Orientali, Sphynx, Norvegesi delle foreste, Maine Coon, che si sono contesicoccarde, coppe, ma soprattutto i punteggi per la graduatoria internazionale. Il compito di premiare i gatti che più si avvicinano agli standard di razza (per caratteristiche fisiche e di “personalità”) è stato affidato a cinque giudici della Federazione Felina Internazionale: Linda Sviska della Lettonia, la olandese Stephe Bruin, lo svedese Martti Peltonen e gli italiani Fabio Brambilla, Gianfranco Mantovani. Quest’ultimo è il presidente nazionale dell’Anfi, Associazione Nazionale Felina Italiana sotto la cui egida si svolge l’evento veneziano.

Presenti anche un eccezionale numero di Sacri di Birmania micio dagli occhi blu e dalle punte delle zampe completamente bianche, originariamente venerati nei templi buddisti in quanto si riteneva che gli umani si reincarnassero in loro.

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